Il surimi è una barretta di pesce tipica della cucina giapponese. Si ottiene dalla polpa del merluzzo e da carboidrati confezionati in sfoglie di pesce e arrotolati insieme con addensanti alimentare. Il termine surimi che in giapponese significa “pesce tritato” nasce dalle tecniche di produzione seguite per la realizzazione di questo alimento. Per fare il surimi, infatti, viene tritata e pressata la polpa di pesce e viene unita a stabilizzanti come polifosfati e zucchero; il composto che si ottiene è, poi, messo a congelare ad una temperatura inferiore a 20 gradi centigradi. Il prodotto che emergerà sarà una polpa insapore col 80% d’acqua circa, il 13% di proteine e lo 0,1% di grassi. In Italia, queste barrette sono utilizzate come alternativa alla polpa di crostacei e vengono vendute in diverse confezioni e sapori; il surimi più amato è quello aromatizzato al granchio.
In cucina, il surimi presenzia sostanzialmente come prodotto tipico nipponico. Da qualche anno è molto diffuso anche sulle nostre tavole come ingrediente d’insalate di pesce oppure come piatto singolo insaporito con spezie, olio e limone. Ricette con surimi molto sfiziose possono essere le zucchine ripiene al surimi e tonno e l’insalata pomodorini e surimi.
Piccola curiosità: queste barrette hanno un alto contenuto di proteine e pochi grassi. Molto spesso si mangiano con una gran quantità di sale; cosa altamente sconsigliata soprattutto a coloro che soffrono di patologie cardiache o renali.
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