Che cos’è il petto di pollo
Molto semplicemente, il petto di pollo è il taglio di carne più pregiato di questo animale, che comprende i muscoli del petto, di solito con le ossa e senza la pelle. Bisogna perciò aprire una piccola parentesi per spiegare cosa sia il pollo: con questo termine generico viene indicata in realtà una porzione ampia di animali appartenenti al genere Gallus, e per la precisione alla specie Gallus gallus, allevati e domesticati sin dall’antichità per usi e consumi prevalentemente alimentari. Nello specifico, pollo fa riferimento ad uccelli di età matura, dal peso compreso tra 1 chilo e 1,4 chili, sia di genere maschile che femminile (soprattutto galline non più ovipare); età e peso dunque servono a definire le carni di pollame, che in alternativa possono essere chiamate pollastra o pollastro (età giovane, peso fino a 1,4 kg), gallina (femmina adulta, solitamente ovipara, peso fino a 2 kg), galletto (6/10 mesi vita e peso tra i 600 e gli 800 grammi), gallo ruspante (10 mesi al massimo), cappone (pollo maschio che viene castrato entro i due mesi di età e destinato all’ingrasso, per poi essere macellato quando raggiunge 3 Kg circa) e gallo (maschio adulto). Parliamo di uno dei primi e più importanti alimenti della storia dell’umanità, parte integrante della dieta degli esseri umani già oltre cinquemila anni fa, come testimoniato dai ritrovamenti e dalle pitture in cui fanno la comparsa questi uccelli (o i loro antenati), che nei secoli successivi sono stati allevati in modo intensivo. Per fare un solo esempio, gli antichi Romani ritenevano la carne di pollo un pasto prelibato, destinato alle classi dei patrizi e non alla plebe, e avevano realizzato precisi e corposi ricettari per dare indicazioni per gustarla al meglio.
Utilizzi in cucina del petto di pollo
Di per sé, è un piatto che rischia di apparire blando e noioso, o fin troppo semplice: e invece, basta avere la giusta creatività per sfruttare la grande versatilità del petto di pollo, che si presta a preparazioni davvero gustose e sfiziose.
Il petto di pollo in genere, lo si può acquistare intero, oppure sfilettato o tagliato a metà, con e senza pelle (particolare fondamentale in caso di dieta). Il metodo più immediato e comune è di cuocerlo in griglia, senza neppure necessità di aggiungere olio o altre salse, in modo da mantenere inalterate tutte le sue proprietà nutritive, così come avviene anche al forno o al vapore. Alla lunga, però, queste opzioni possono risultare ripetitive e poco appetitose, e possiamo sperimentare tantissime ricette originali per dare un tocco in più alla carne. Ad esempio, possiamo provare a preparare il petto di pollo impanato, ripieno alle erbe e al limone, glassato al vino bianco, saltato in padella con del peperoncino, oppure inserirlo in piatti più elaborati come il curry all’orientale (dove viene servito a dadini irregolari), gli involtini di petto di pollo o i calzoni di pollo al rosmarino; sempre più frequente, poi, è l’abbinamento di pollo tagliato a listarelle per condire e insaporire le insalate miste. Uno degli aspetti più pratici del pollo è che le sue carni non richiedono alcun tempo di maturazione, e dunque possono essere consumate anche pochi istanti dopo la macellazione; l’unica accortezza che bisogna prestare, dal punto di vista gastronomico, è di evitare cotture troppo lunghe che asciugherebbero la carne, rendendola dura e stopposa. Al contrario, se ben cotta la carne del petto di pollo si rivela più facilmente masticabile e digeribile rispetto alle altre, grazie a una minor presenza di tessuti connettivi.
Proprietà del petto di pollo
La carne del petto di pollo è una principale fonte di proteine (23,3 grammi per 100 grammi di prodotto), ovvero il carburante per fornire energia al nostro organismo. Ma non è solo per questo che i nutrizionisti consigliano di consumare questo taglio di carne: a ben vedere, infatti, le proteine contenute sono di alta qualità, ovvero composte dagli otto amminoacidi essenziali per il nostro corpo, e al tempo stesso c’è una percentuale davvero bassa di grasso (pari all’1 per cento se rimuoviamo la pelle, che si rivela ricca di trigliceridi, in misura superiore del 300 per cento!), che è essenzialmente di tipo insaturo, ovvero quello che comunque è necessario assumere anche per proteggerci dalle malattie cardiache. Nulla a che vedere, insomma, con i grassi, maggiori e di tipo saturo, che invece si trovano nella carne rossa; e, nonostante l’aspetto bianco (e le credenze popolari), anche l’apporto in ferro della carne di pollo è elevato (1,5 grammi per 100 grammi), paragonabile proprio a quella dei bovini. Infine, il petto di pollo presenta anche un discreto quantitativo di vitamine di vario tipo, oltre che una misura davvero limitata di colesterolo.
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