Cos’è:
Il peperoncino, Capsicum L., è una specie botanica appartenente al gruppo delle Solanaceae. Da un punto di vista morfologico, la pianta del peperoncino appare come un grande cespuglio che può arrivare anche a 80 centimetri, con delle foglie di colore verde chiaro ed i fiori bianchi a 5 petali. E’ possibile che il nome “Capsicum” derivi dal latino “capsa”, scatola, pensato per la forma a bacca del frutto. Altre ipotesi si rifanno al termine greco “Kapto” che in italiano significa mordere, riferito alla piccantezza del sapore. Originario del centro America è arrivato in Europa attraverso Cristoforo Colombo mentre in Messico era presente già nel 5000 a.C. e si possono contare ben oltre 200 varietà.
Come utilizzarlo in cucina:
Nella cucina mediterranea ed orientale il peperoncino è un’ ingrediente particolarmente diffuso per impreziosire ed esaltare il gusto di diverse pietanze. Per chi non vuole rinunciare al suo consumo anche durante l’inverno sarà opportuno organizzarsi al meglio per la conservazione. Generalmente i peperoncini vengono consumati essiccati, dopo averli lasciati all’ombra ed all’asciutto per circa una ventina di giorni. Il metodo più diffuso è quello di legarli con un filo e tenerli all’interno della propria cucina per tutta la fase dell’essicazione. Un altro modo gustoso per conservarli più a lungo è quello in cui li si prepara sott’olio o sott’aceto, per poterli consumare dopo circa un mese. Possono anche essere congelati, metodo in cui non perdono tutte le loro proprietà benefiche. A seconda della varietà scelta è possibile trovare in commercio il peperoncino già tritato e venduto in comode bottigline o barattoli di latta. Per i più resistenti ai gusti piccanti il peperoncino potrà essere mangiato direttamente fresco, ma spezzettato nei piatti è il sicuramente il modo migliore per stuzzicare il palato. Le ricette più classiche da preparare con questo vivace esaltatore sono i buonissimi fagioli alla messicana, le melanzane sott’olio e con quelli verdi la feta al cartoccio o i friggitelli ripieni. In Calabria sono la base principale nella preparazione della nduja, un famosissimo salame morbido, spalmabile e inevitabilmente molto piccante. Ormai il peperoncino possiamo trovarlo anche in diverse ricette dagli accostamenti invitanti e apparentemente bizzarri, come nel caso delle torte col cioccolato e appunto peperoncino oppure in buonissime marmellate da poter accompagnare con dei formaggi.
Varietà:
In natura esistono diverse specie di peperoncini, le più diffuse in commercio sono:
-Capsicum annuum: include le varietà di peperoncino jalapeño messicano, peperoncino di Cayenna ed i peperoni dolci;
-Capsicum chinense: originario dell’Amazzonia, in questa specie si trova uno dei più piccanti in assoluto, l’habanero.
-Capsicum frutescens;
-Capsicum pubescens;
-Capsicum baccatum.
Benefici:
Le proprietà del peperoncino sono tante. Contiene diversi acidi grassi insaturi, importanti per mantenere elastici i capillari e per rafforzare i vasi sanguigni, migliorando così l’ossigenazione del sangue. E’ in grado di combattere il colesterolo ed ha proprietà antinfiammatorie, infatti è spesso consigliato in casi di tosse. Grazie alla vitamina C, superiore ben sei volte in confronto all’arancia, ci difende dalle innumerevoli infezioni mentre per l’abbondanza di vitamina E è considerato un potente afrodisiaco. Non manca però neppure di vitamine A, B1, B2, PP e con la capsaicina contenuta in esso si favorisce la digestione, oltre ad ottenere la piccantezza. Lo sapevate che anche i bulbi piliferi dei nostri capelli traggono benefici da questa assunzione?
Controindicazioni:
Il peperoncino può essere molto irritante ed infatti bisogna fare molta attenzione a non portarsi le mani agli occhi, alla bocca o alle mucose, soprattutto dopo averlo tagliato. Per evitare ciò basterà utilizzare dei guanti durante l’impiego oppure lavare in modo accurato le nostre mani successivamente.
Coltivarlo in casa:
Coltivare il peperoncino in casa non è affatto difficile. Le sue piante sono molto adattabili e resistenti anche se generalmente prediligono una temperatura che non scenda sotto i 10 °C. Andranno bene i vasi dal diametro di 15 centimetri all’interno dei quali si faranno germogliare 4-5 semi posizionati ben distanti tra loro. L’umidità è indispensabile per la germinazione che avverrà tra la prima e la quarta settimana, in base alla temperatura a cui sono sottoposti. Frequentemente i semi di peperoncino vengono messi in ammollo nella camomilla fredda per circa 24-48 ore, in questo modo si agevolerà la loro crescita una volta interrati e servirà anche a disinfettarli.
Piccola curiosità:
A differenza dei mammiferi, i volatili non sono sensibili al piccante del peperoncino. Risulta infatti essere un alimento prediletto da questi animali che non avvertono la capsaicina, la sostanza irritante, in quanto agisce sul recettore nervoso che gli uccelli non possiedono.
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