Il latte condensato: cos’ è
Il latte condensato è la variante conservabile del latte di provenienza animale. Il termine tecnico è latte evaporato e la “lunga conservazione” è ottenuta mediante la sottrazione di umidità all’ interno del composto. Il processo di creazione parte dall’ eliminazione dei batteri e dall’ evaporazione dell’acqua. Il latte viene, poi, fatto bollire e fatto addensare ad una temperatura di 40-80 gradi. Con questo grado di bollitura il liquido perde parte della purezza del color bianco, acquistando una un tono più scuro.
Il latte condensato: valori nutrizionali
Il latte condensato è un alimento molto calorico, vista l’ elevata quota di carboidrati, contenuta. Il latte condensato poi, contiene anche lipidi e proteine. I glucidi, anche se semplici semplici, spiccano per la loro presenza, poi abbiamo tracce di lattosio, mentre la fibra è assente. Nel latte condensato troviamo anche peptidi di alto valore biologico. Anche l’ apporto di sali minerali è degno di nota, infatti il latte condensato contiene grossi quantitativi di potassio, di fosforo e di calcio. Per quanto riguarda le vitamine, possiamo evidenziare alte concentrazioni di riboflavina (vit. B2) e di retinolo equivalenti (vit. A). Per tutte queste ragioni, il latte condensato è da considerarsi una golosità da concedersi una volta tanto ed andrebbe totalmente evitato in caso di obesità, pressione alta, problemi cardio-circolatori e soprattutto in caso di diabete e glicemia alta. Il latte condensato dovrebbe essere evitato anche da chi soffre di intolleranza al lattosio, d’ altro canto però, non contenendo glutine può rientrare nell’alimentazione dei soggetti che soffrono di celiachia. Contenendo molto calcio però, può essere consumato con moderazione dai soggetti in crescita a da chi soffre di bassi livelli di calcio.
.Il latte condensato in cucina
In cucina il latte condensato cominciò a diffondersi soprattutto durante le grandi calamità naturali o durante le guerre, quando cioè, diveniva molto più difficile reperire generi alimentari di prima necessità. Oggi, il composto è usato normalmente al posto del latte nel tè o nel caffè oppure come ingrediente per gelati e dolci. Tra le ricette con latte condensato più comuni ci sono la baffonee pie, la torta al Baileys o il churros, tipico dolce latino; in quest’ultima ricetta il latte condensato è usato come guarnizione.
Piccola curiosità: a pensare per la prima volta, a questa forma di latte da poter custodire oltre i canonici due o tre giorni, fu il pasticciere francese Nicolas Appert all’inizio del XIX secolo. Provò a creare questo latte essiccato per le sue produzioni di pasticceria. Ma a perfezionare il prodotto furono i due industriali americani Gail Borden e John B. Meyenberg.
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