La storia della befana, ha origini molto antiche. Per la chiesa d’Oriente la nascita di Cristo si festeggiava il 6 gennaio anziché il 25 dicembre, in sostituzione della precedente festa pagana dedicata al Dio Sole, inoltre questa era la festa del battesimo del Redentore nel fiume Giordano, simbolo della sua prima manifestazione ( dal greco epifaino, quindi epifania), dal quale la festa ha preso poi il nome di epifania ( e Befana, in seguito alla storpiatura del vocabolo epifania). A questa tradizione si mescola anche la religione mitriaca che festeggia i Re Magi ( sacerdoti persiani) proprio il 6 gennaio.
Il rimando alla venuta dei Re Magi è particolarmente sentito nel settentrione d’ Italia, in particolare nel Veneziano, dove già dalla settimana prima i giovani girovagano per il paese tenendo tra le mani una pertica con in cima una stella illuminata e bussano alle porte delle case lasciando recitare delle filastrocche dai chiari simbolismi religiosi ai bambini. Anche in Liguria vi è un chiaro simbolismo religioso infatti le famigli fanno il giro dei vari presepi con i bambini che recitano poesie a tema.
Vi è poi una tradizione molto antica di festeggiamenti per l’Epifania a Tortona in Piemonte ed a Milano dove si svolgono delle celebrazioni a cavallo, in Romagna e in Veneto poi la Befana viene chiamata “Pasquetta” in quanto rappresenterebbe un nuovo ciclo annuale. Vi sono molte legende e riti propiziatori legati all’Epifania, in Emilia ad esempio, si narra che la notte della Befana le mura della città diventino di ricotta, nelle Marche e nell’ Abbruzzo invece pare che gli animali acquisiscano il dono della parola e se un essere umano osa ripetere ciò che ha ascoltato morirà all’ istante. In Calabria le giovani donne prima di coricarsi recitano una filastrocca di buon augurio e se quella notte dovessero sognare una chiesa addobbata a festa o un giardino pieno di fiori, quello per loro sarà un anno molto fortunato.
In Toscana invece i contadini se dalla cappa del camino riescono a vedere le stelle allora vorrà dire che quell’ anno produrranno del vino buono. In molti regioni italiane si è soliti festeggiare anche appiccando dei fuochi. In alcune zone poi l’Epifania segna anche l’ inizio del carnevale ed in Sicilia e soprattutto nel Lazio, a Roma i giovani organizzano scherzi arditi e piazza Navona si riempie di bancarelle con dolciumi e giocattoli in vendita. La massima espressione dei festeggiamenti dell’Epifania è legata allo scambio dei doni, usanza che si “impersonifica” nella figura della befana, una fata molto vecchia, talvolta dalle sembianze malefiche ma pur sempre benevola che porta giocattoli e dolciumi ai bambini bravi e carbone ai bambini cattivi. I bambini la notte della Befana lasciano appesa in casa un a calza che la vecchina riempirà.
La Befana si festeggia anche ampiamente nel resto del mondo, in Francia ad esempio si preparano dei dolcetti tipici ed all’ interno di uno di questi viene inserita una fava, chi la trova diventa automaticamente il “re” o la “regina” della serata, in Islanda invece l’ Epifania viene definita come “tredicesimo” giorno, infatti dal Natale alla Befana trascorrono esattamente 13 giorni, si dice addio al Natale con una fiaccolata e i fuochi d’ artificio. Anche in Spagna la festa della Befana è molto sentita, soprattutto dai bambini che la mattina presto si svegliano per vedere cosa hanno portato loro in dono i Re Magi e prima di andare a letto la sera prima fuori alla porta lasciano un bicchiere d’ acqua e del cibo per i cammelli.
In Germania i preti vanno in giro per le case chiedendo delle donazioni. In Romania i preti benedicono le case ed i bambini bussano alle porte recitando delle filastrocche in cambio di qualche moneta. Anche in Ungheria i bambini hanno la stessa usanza e si travestono anche da Re Magi. In Russia infine il 6 Gennaio gli ortodossi festeggiano il Natale e la legenda vuole che Padre Gelo accompagnato da una simpatica nonnina porti dei doni.