Timo

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Che cos’è il timo

Timo è il nome generico della pianta nota come Thymus vulgaris (ma chiamata anche erbuccia o sermollo), arbusto appartenente alla famiglia delle Labiatae (così come la maggiorana) di dimensioni ridotte, che non supera il mezzo metro di altezza, e presenta un fusto legnoso e molto ramificato, che forma dei cespugli molto compatti. Le foglie sono piuttosto piccole e allungate, con una colorazione che può variare dal verde al grigio e all’argento, ricoperte da una fitta peluria e brevemente picciolate; i fiori sono di colore bianco, rosato o rosso violetto e crescono a partire dall’ascella delle foglie raggruppati in spighe, con un calice vellutato dalla forma tubulare, che termina in due lobi. Quando si sfregano le foglie tra le dita, si sprigiona un profumo immediatamente riconoscibile e intenso, con un aroma che ricorda la canfora, mentre il sapore è particolarmente amaro al palato. Come altre piante aromatiche, anche il timo cresce in modo spontaneo e predilige terreni aridi, sassosi e soleggiati, in pianura e in montagna ma soprattutto in prossimità del mare.

 

Storia del timo

Il timo appartiene alla cultura mediterranea sin dall’antichità, e difatti gli Egizi utilizzavano questa pianta per le tecniche di imbalsamazione, mentre per i Greci rappresentava un ottimo rimedio per la cura del corpo, bruciando inoltre rametti di timo come incenso durante i riti legati alle varie divinità. Proprio dal greco deriva il termine che utilizziamo ancora oggi, e che designa il principio della vitalità, il primo respiro, e fa riferimento anche alle esalazioni di fumo delle cerimonie, che secondo questa civiltà avrebbero avuto effetti sia rinvigorenti che purificanti; ma in Grecia il timo serviva soprattutto ad aromatizzare il vino, insieme al miele e ad altri ingredienti. Nell’antica Roma, invece, si puntava sulle proprietà antisettiche della pianta, che servivano anche a purificare l’aria negli ambienti chiusi, e così pure nelle epoche successive: nel Medioevo, ad esempio, si poneva un rametto sotto il cuscino per tener lontani gli incubi, nel Rinascimento il vino cotto nel timo era un toccasana per tutti i mali, e il timo stesso era uno dei quattro ingredienti originali del cosiddetto aceto dei quattro ladroni, una sorta di miracolosa panacea.

 

Varietà di timo

In natura, troviamo centinaia di varietà di timo, che si differenziano sia per dimensioni che per colore e forma delle foglie, oltre che per aroma sprigionato. Ad esempio, oltre al timo comune esistono il Thymus serpyllum (serpillo o timo cedrato), che ha fiori con colori cangianti ed è apprezzato in prevalenza per le sue proprietà terapeutiche; il Thymus citriodorus, che ha un piacevole aroma di limone, mentre il Thymus herba barona ricorda molto il cumino.

 

Utilizzi in cucina del timo

L’impiego del timo in cucina è noto e diffuso praticamente in tutto l’aerale mediterraneo grazie al suo intenso potere aromatizzante, che riesce a offrire un gusto particolare a numerose ricette a base di carne, pesce o verdure, dove brilla come condimento, così come per la preparazione di sughi, zuppe e minestre, declinate secondo le tradizioni e le abitudini locali. Uno dei segreti del successo sta nelle virtù digestive e carminative, che vengono sfruttate ad esempio nella cottura dei fagioli o direttamente sul piatto con altri legumi, che vengono così resi più leggeri e digeribili, limitando anche i problemi di gonfiore intestinale e aerofagia. Altra particolarità è che il timo essiccato non disperde il suo aroma, come è possibile verificare ad esempio con la miscela di “herbes de Provence” francesi, nella “zahtar” della Giordania o nella dukka tipica dell’Egitto. Possibile inoltre utilizzare il timo per realizzare infusi o decotti, che sprigionano importanti qualità benefiche per l’organismo, da consumare al posto di tè o del caffè.

 

Le proprietà del timo

Come altre erbe aromatiche, anche il timo si rivela un ottimo alleato per la cura naturale della nostra salute, e anche l’utilizzo sotto forma di spezia consente di proteggere l’organismo, nonostante il basso dosaggio. Merito delle tante proprietà benefiche contenute nella pianta, a partire da un elevato (e quasi inaspettato) apporto vitaminico, rientrante sia nel gruppo della vitamina C che in quello della B; l’analisi consente di scoprire anche altri elementi, come timolo, linaiolo e sali minerali (in particolare magnesio, manganese, potassio, calcio e ferro), ma la composizione di principi attivi varia anche a seconda del periodo di raccolta, delle condizioni di coltivazione e delle modalità di conservazione.

In generale, comunque, possiamo affermare che il timo svolge un’azione antisettica, anticatarrale e antinfiammatoria, che contrasta le malattie da raffreddamento e le influenze tipiche dell’inverno, contribuisce a migliorare il funzionamento regolare del sistema immunitario, è considerato un tonico in grado di stimolare l’apparato digerente, ma anche un diuretico utile nei casi di ritenzione idrica. Da segnalare, infine, anche alcune scoperte piuttosto recenti, che attribuiscono al timo impiegato nell’alimentazione o sotto forma di infuso delle degli importanti effetti per regolarizzare il flusso mestruale, facilitare il trattamento dell’acne e, soprattutto, contrastare i radicali liberi grazie a proprietà antiossidanti che proteggono le membrane cellulari.

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