La senape: cos’ è
La senape è una specie vegetale nata in Asia, facente parte del gruppo delle crucifere, utilizzata per l’ alimentazione.
La senape: come si presenta
In natura la senape si presenta con un fusto alto un metro, foglie ovali a punta dentellata di colore verde scuro in superficie e biancastre con riflessi verdi alla base. Queste sono molto aromatiche e sono colte dall’ uomo per usi gastronomici e curativi. A parte le foglie, anche i semi della senape sono molto richiesti. Li ritroviamo, infatti, tra gli ingredienti di creme alimentari come le mostarde.
La senape: coltivazione
La senape è coltivata dall’ uomo da ben 3000 anni. I primi a sfruttare le potenzialità furono gli indiani, artifici anche della sua diffusione in Europa. In epoca romana, la senape era utilizzata come spezia ma anche come pianta curativa. In Francia, intorno al XVI secolo, ne nacque addirittura una corporazione; mercanti della senape esperti, la cui lega commerciale è presente ancora oggi e molto rinomata per le sue attività.
La senape: valori nutrizionali
La senape vanta un elevato contenuto di sali minerali ed in particolar modo di fosforo, sodio, potassio, magnesio, selenio, zinco e rame. anche il contenuto di vitamine ed aminoacidi è degno di nota, ricordiamo infatti le vitamine A,B, C, E, K, J, carotenoidi e vari acidi, utili per il benessere dell’ organismo. Per la sua composizione, la senape vanta proprietà cardio-toniche, antiossidanti, lassative, disintossicanti e depurative, inoltre fanno bene contro i dolori reumatici e favoriscono la buona salute del cuore e dell’ apparato circolatorio.
La senape in cucina
In cucina, la senape è adoperata come base per creme aromatiche; una su tutta la celebre vinaigrette usata per insaporire piatti di carne e pesce. Ma presenzia anche in pietanze esotiche e dalla composizione particolare. Tra le più golose ricette con senape ricordiamo il cocktail di scampi e il carpaccio di bresaola.
Piccola curiosità: consumata in elevate quantità, la senape provoca disfunzioni del sistema sanguigno e problemi renali, nonché secrezioni gastrointestinali e infiammazioni dell’apparato digerente. Il consiglio è di mangiarla in dosi molto basse.
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