I semi di sesamo: cosa sono
I semi di sesamo provengono dalla sesamum indicum, la pianta di sesamo appartenente alla famiglia delle Pedaliaceae, specie botanica d’origine indiana e africana.
I semi di sesamo: come si presentano e valori nutrizionali
Il sesamo cresce annualmente raggiungendo tra i 50 e i 100 centimetri d’altezza. Ha foglie molto lunghe con fiori bianchi tubolari di 3 e 5 centimetri circa. I suoi semi sono piccoli bianchi o neri; sono ricchi di energia grazie all’ alto contenuto di proteine, grassi e carboidrati. Per questi elementi risultano essere anche molto calorici; in ogni 100 grammi, infatti, si contano ben 600 calorie. Oltre a questi elementi, nei chicchi si registra anche un’ampia presenza di magnesio, ferro, potassio e selenio, insieme al fosforo ed una gran quantità di calcio. Sono considerati, inoltre, una fonte molto ricca di vitamine del gruppo B.
I semi di sesamo in cucina
In cucina, i semi di sesamo sono usati per arricchire gli impasti di pane, le insalate e prodotti da forno. Sono anche mangiati a colazione tra i muesli, molto apprezzati da coloro che seguono delle diete macrobiotiche. Nella tradizione gastronomica indiana, vengono solitamente tostati per ricavare il gomasio, una polvere molto amata utilizzata come condimento. Ricette con semi di sesamo sono seguite per preparare pane impanato per le verdure oppure piatti di pollo particolarmente aromatici. Questi semini si utilizzano anche per la realizzazione di croccanti panature.
Piccola curiosità: per l’alto contenuto di calcio, i semi di sesamo sono usati per contrastare l’insorgere dell’osteoporosi oppure per fortificare cappelli e denti. Hanno molto zinco, il che li rende ottimi per rafforzare il sistema immunitario e con il selenio sono in grado d’ostacolare anche la diffusione dei radicali liberi.
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