Sarde: cosa sono
Le sarde, chiamate anche sardelle, sardine o bianchetti, sono pesci appartenenti alla famiglia dei Clupeidae, molto comune nel mar Mediterraneo, in acque aperte è durante l’ estate, anche in acque basse e costiere, molto amati in cucina.
Sarde: come si presentano
La sardina si riconosce dal corpo affusolato, sul ventre presenta ha una fila di scaglie appuntite, la sua testa anche è appuntita. La bocca è grande e rivolta in alto, ma i denti molto piccoli. In acqua le sarde sono di colore verdastro/azzurro iridescente sul dorso, argento sui fianchi e bianco sul ventre. In genere misurano 15–20 cm. ma possono arrivare a misurare anche 30 cm. Le sardine vivono in banchi molto fitti, composti anche da pesci di altre specie della stessa stazza e vivono massimo 5 anni, nutrendosi di plancton.
Sarde e sardine
Si tratta dello stesso pesce azzurro, ma in genere per sardine, si intendono i filetti di sarde venduti sottolio.
Sarde: valori nutrizionali
Nonostante si tratti di un pesce estremamente economico, i suoi valori nutrizionali sono degni di nota. Le sarde sono ricche di acidi grassi essenziali omega 3, che fanno benissimo alla salute, in particolare in caso di cardiopatie o se si soffre di colesterolo alto. Si tratta di pesce molto magro, perfetto anche per il consumo nelle diete ipocaloriche. Le sarde sono anche ricche di vitamine, in particolare niacina, la vit A e vitamina D. Elevato è anche il contenuto di sali minerali, quali potassio, ferro, fosforo e iodio. Il consumo di sarde diminuisce l’ipertensione arteriosa e previene il diabete.
Le sarde in cucina
Le sarde in cucina sono molto amate e rappresentano un caposaldo della cucina mediterranea. Possono essere consumate panate e fritte, possiamo cucinare la pasta con le sarde, come fanno a Palermo, oppure cucinare le sarde a beccafico. In Veneto si preparano le sarde in saor, con cipolle, aceto, uvetta e pinoli. In Liguria le sarde in genere si preparano ripiene di verdure ( in genere lattuga, bietole o spinaci). Ad ogni modo, se ne sconsiglia il consumo a crudo in quanto spesso vi si annida l’ anisakis, o comunque assicurarsi che il pesce sia stato prima abbattuto, anche se si tratta di consumarle marinate.
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