La mostarda è un prodotto gastronomico tipico dell’Italia del nord e della Toscana; è una specie di conserva e gli ingredienti della ricetta cambiano a seconda della zona di origine, ma è di solito a base di frutta trattata di uno o più tipi, alla quale vengono aggiunti, a seconda dei casi, zucchero, miele, mosto oppure un pizzico di senape.
Non va confusa con i termini inglesi mustard, o francesi moutarde, che indicano invece quello che noi individuiamo come il condimento della senape. L’origine della parola però è quasi sicuramente lo stesso ed è derivante dal latino mustum ardens, cioè “mosto piccante” probabilmente alla presenza assieme al mosto, proprio della senape che dà sapore alla preparazione (seppure in molte versioni in Italia non è presente).
L’usanza di utilizzare il mosto cotto per la conservazione della frutta è in effetti molto antica, e deriva proprio dai Romani che lo utilizzavano assieme al miele; la versione però con la senape sembra risalga però tra il Medioevo ed il Rinascimento, con tutta probabilità ad opera degli speziali della zona della Lombardia. La versione però non piccante non è mai stata abbandonata ed è utilizzata anche ai giorni nostri.
Le mostarde piccanti sono un abbinamento per i piatti salati; sono solitamente utilizzate per accompagnare i bolliti, anche se nell’ultimo periodo sono usate anche per l’abbinamento con i formaggi, soprattutto quelli particolarmente stagionati ed ai salumi. Quelle dolci invece sono utilizzate per le confetture di dolci.
A seconda poi delle ricette, gli abbinamenti possono cambiare. La mostarda di pere per esempio viene utilizzata con i formaggi erborinati e stagionati; quelle più dolci invece, possono essere perfette per formaggi più freschi.
Proprio questa varietà di ingredienti utilizzati di versione in versione rende impossibile stabilire un apporto nutrizionale specifico, anche perché si tratta di un prodotto solitamente preparato in casa. È un alimento sicuramente ricco di saccarosio e di fruttosio, essendo un alimento fatto con la frutta e la verdura, mentre le vitamine si disperdono nelle fasi di preparazione.
La mostarda si preservano per lungo tempo se non ne viene aperto il recipiente, proprio come tutte le marmellate e le conserve; vanno conservate in un posto asciutto e fresco. Bisogna poi fare attenzione quando si apre il barattolo, visto che i tempi di conservazione si riducono e va inoltre messa in frigo. Va inoltre ricordato che i prodotti industriali rispetto a quelli fatti in casa, durano di più: per questo motivo è preferibile consumare la mostarda fatta in casa entro una settimana.
Se poi vuoi sapere come fare la mostarda e quali sono gli ingredienti, puoi leggere questo articolo.
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