I moscardini, nel dizionario scientifico chiamati “eledone moschati” sono specie marine appartenenti al gruppo dei molluschi, più nello specifico alla famiglia degli Octopodidae. In parole povere, sono dei parenti dei polpi. E, in effetti, l’aspetto è quello lì. Hanno la testa ovale e sacciforme, gli occhi sporgenti ai lati del capo e sono muniti di otto tentacoli lunghi, ognuno dei quali costituiti da ventose ricoperte da membrane azzurre.
A differenza del parente polpo, però, il moscardino è più scuro e le misure sono nettamente inferiori, tra i 15 e i 40 centimetri circa.
L’habitat naturale sono le acque del mar Mediterraneo; qui ritroviamo la metà della pesca nazionale. I moscardini si dividono in due tipologie. Il moscardino bianco con tentacoli più corti e di colore bruno arancione e il polpo muschiato, la versione più pregiata sul mercato ittico.
In cucina, il moscardino si prepara con salsine calde, pomodori e aromi forti. La sua carne è ottima per zuppe, insalate o fritture. Prelibate ricette con moscardini possono essere, ad esempio, il risotto alla pescatora o le bruschette borlotti e moscardini.
Piccola curiosità: i moscardini vanno lavati molto bene soprattutto nei tentacoli che potrebbero intrappolare svariati granelli di sabbia. Del mollusco si possono eliminare, inoltre, sia le interiora, sia gli occhi che la bocca. La sua carne può essere resa più morbida se lasciata in acqua bollente per un minuto circa oppure si può trattare con un semplice batticarne.
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