Che cos’è la menta
Menta (o per la precisione Mentha) è il nome comune attribuito a oltre venti specie e 600 differenti varietà di fragrante erbe della famiglia della Labiate (Lamiaceae), una pianta erbacea perenne, stolonifera, che si contraddistingue per il forte aroma e un sapore al tempo stesso pungente e piccante. Alta in genere mezzo metro all’incirca, si presenta fornita di un rizoma fibroso e ramificato, che forma numerosi stoloni, e di un fusto quadrangolare dalle tonalità di viola o verde; le foglie, dentate e lanceolate sono invece di un verde acceso, e i fiori rosa, violacei o bianchi, raccolti in spighe terminali. La menta è una delle erbe coltivate da più tempo nella storia dell’uomo, e si ritiene sia originaria dell’Eurasia, per poi espandersi in tutte le aree temperate del mondo, in special modo nelle zone umide e lungo corsi d’acqua di tutti i Continenti. Data la sua “anzianità”, e la facilità con la quale si incrocia spontaneamente, dando vita a nuove varietà, gli esperti di botanica ritengono pressoché impossibile ritrovare la specie originaria atavica.
Piccola curiosità e storia della menta
Il nome che utilizziamo per la pianta deriva da una leggenda dell’Antica Grecia: Minthe o Myntha si chiamava, infatti, una ninfa amata dal Dio degli Inferi, Ade; quando la sua gelosa moglie Persefone scoprì il tradimento, volle punire la giovane, mutandola nella pianta che ancora oggi conosciamo, per farla calpestare dai passanti. Non potendo annullare l’incantesimo, Ade decise comunque di mitigare la pena, donando a Minthe un profumo, straordinario e magnifico, che si sprigionava quando la pianta veniva spezzettata e ricordava al Dio la presenza dell’amata ninfa. Questo mito serve anche a datare la conoscenza e l’uso della menta nella nostra storia: proprio i Greci, infatti, si servivano di questa erba da servire durante i convivi, oppure come farmaco o profumo per le braccia; i Romani invece la usavano in salse, per favorire la digestione e per rinfrescare la bocca, e i monaci medievali la prediligevano per le sue proprietà culinarie e medicinali.
Varietà di menta
Come detto, l’elenco delle varietà coltivate è davvero molto vasto. Tra le più note c’è la Mentha piperita, originaria dell’Inghilterra, che ha delle foglie di colore verde molto intenso e sfumature dai toni porpora, da cui si estrae un olio molto apprezzato sia nelle industrie dolciarie che in quelle farmaceutiche; la Mentha aquatica predilige le zone umide e in Germania viene commercializzata con il nome di “Menta germanica”; la Mentha pulegium ha fiori sparsi lungo il fusto di colore bianco o giallo e cresce lungo strade e fossi (erecta) e o in ambienti aridi (“tomentosa”). Citiamo, ancora, tre tipologie che si caratterizzano per diverse colorazioni delle foglie: la Mentha gentilis le presenta con toni color porpora, la Mentha aurea con striature di giallo, la Mentha citrata color bronzo. La Mentha glaciale (nota anche come rotundifolia) emana un profumo intenso e marcato, e ben si presta all’uso per infusi e bevande in generale, oltre che in abbinamento a pietanze di carne.
Utilizzi in cucina della menta
Già da quanto descritto si capisce come la menta abbia una serie molto vasta di ambiti di utilizzo: senza considerare gli estratti di olio essenziale diffusi in cosmetica o in erboristeria, il mercato è pieno di prodotti come caramelle, dentifrici, gomme da masticare, collutori che hanno la menta come elemento di base. Dal punto di vista gastronomico, invece, ci sono varietà di menta che ben si sposano con piatti e ricette salate, a cominciare da primi piatti (specialmente a base di riso e nelle paste fredde), passando poi per la carne (soprattutto l’agnello e ripieni, tipici della cucina mediorientale o balcanica), il pesce e ovviamente le insalate. Non manca, poi, la possibilità di sfruttare il gusto dell’erba per preparare gelati, granite o ghiaccioli o per aromatizzare alcune varietà di tè verde, così come quella di estrarre lo sciroppo per creare delle bevande rinfrescanti e gustose come latte e menta, menta e anice, menta e orzata o menta e liquirizia; le foglioline, infine, diventano elemento centrale nella realizzazione di numerosi liquori, a cominciare dal celeberrimo Mojito fino a grappe e amari.
Proprietà della menta
L’aspetto che immediatamente risalta della menta sono le sue qualità rinfrescanti e di supporto alla fase digestiva, note sin dall’antichità e già descritte dal medico Galeno, che la definiva inoltre un potente stimolante delle funzioni gastriche, nonché antisettico e antispasmodico. Merito in particolare del mentolo, il principale principio attivo contenuto ed estratto dalle foglie, che stimola l’attività gastrica e vanta proprietà analgesiche e antiemetiche, in grado dunque di arrestare cefalee, nausea e vomito, di favorire l’assimilazione del cibo e stimolare la produzione di bile.
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