Con il termine grappa si identifica l’acquavite distillata prodotta esclusivamente da uve e cantine italiane. Tale perentorietà è stata definita dal Consiglio Europeo sul finire degli anni 80’, andando a proteggere questo marchio da altre acquaviti realizzate in diversi paesi d’Europa con la stessa modalità ma con materie prime di diverse qualità.
Ogni bottiglia di grappa è composta da una percentuale d’alcool che va dal 37% al 60%. La grappa classica si è prodotta fino al 1960 circa. L’intuizione di aggiungere alla bibita diverse varietà, singolarmente chiamate monovitigno, cioè prodotte da un solo tipo di uva, si è avuta negli anni ’70.
In cucina la grappa, oltre ad essere considerato un liquore tipico dell’Italia settentrionale, è anche adoperata come ingrediente in diversi piatti. Tra le ricette con grappa più note spiccano le focacce di mele e le frittelle di formaggio e grano saraceno.
Piccola curiosità: la grappa è bene gustarla all’interno di bicchieri specifici. Si consiglia, infatti, l’uso dei bicchieri tulipe, ovvero quelli caratterizzati dalla forma del fiore del tulipano. Le grappe imbottigliate da molto tempo, invece, si consiglia di berle all’interno di calici da cognac, i baloon, abbastanza grandi da far apprezzare tutte le proprietà organolettiche di questo tipico liquore italiano.
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