Il grano saraceno (Fagopyrum esculentum) è una pianta a fiore erbacea e annuale ed appartiene alla famiglia delle Poligonacee. Viene inserita tra i cereali per le caratteristiche nutrizionali e per l’impiego alimentare, ma non è fa parte della Graminacee: il termine “cereale” infatti non è scientifico ma è solo utilizzato a livello merceologico.
Il grano saraceno è senza glutine per natura, ma può essere tossico in grandi quantità.
Il grano saraceno ha tutte le caratteristiche nutritive degli altri cereali e legumi (non fa parte nemmeno delle Leguminose o delle Fabacee): il seme è composto infatti principalmente di amido, tra cui in maggioranza l’amilopectina che lo rende facilmente digeribile; è ricco di amminoacidi essenziali, mentre non presenta le gliadine del glutine ed è per questo utilizzato in molti alimenti gluten free e quindi digeribile anche da persone affette da celiachia.
I grassi presenti all’interno del grano saraceno sono soprattutto saturi, mono e polinsaturi; è ricco di sali minerali come il ferro, il fosforo e soprattutto il potassio: quest’ultimo rispetto ad altri cereali è molto più presente. Le vitamine in maggioranza sono alcune del gruppo B. Il grano saraceno viene utilizzato come una fonte di carboidrati complessi e viene spesso utilizzato per avere un’alternativa al pane.
Il grano saraceno è veramente versatile in cucina, utilizzato per ricette da proporre durante tutto l’anno. In Inverno ad esempio può essere ottima una zuppa di grano saraceno magari accostato da legumi e minestre di verdure.
Questo ingrediente è alla base di pasta alimentare o di farine con la quale vengono preparate torte ed altre ricette fatte al forno. Il gran saraceno è ottimo per preparare la polenta taragna, la polenta saracena, ma anche le crespelle.
Essendo inoltre una pianta mellifera, è possibile ottenere un ottimo miele monofloreale.
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