Il frutto della passione (passiflora edulis) è un frutto di origine tropicale che nasce da una pianta rampicante, noto anche col nome portoghese di maracujà (parola che riprende la parola indigena) oppure con quello spagnolo di granadilla che si riferisce ai semini, edibili anch’essi.
Questo particolare lo rende molto simile ad altri frutti come il melograno. Il nome italiano invece non è legato a proprietà afrodisiache del frutto, ma alla corolla del fiore che ricorda la corona di spine indossata da Cristo durante la Passione.
Quando pensiamo al frutto della passione pensiamo principalmente a quello che viene più spesso venduto che ha la buccia di colore rossastro ed la maracujà viola proveniente dalla passiflora edulis, ma ne esiste anche un altro più piccolo e di differente colore, cioè la maracujà gialla proveniente dalla passiflora edulis flavicarpa.
Il frutto della passione è una fonte incredibile di sostanze antiossidanti, caratteristica che lo rende un ottimo alleato per contrastare i radicali liberi, prima causa dell’invecchiamento cellulare. È un alimento sano ed è ricco di minerali utilissimi per il corpo, soprattutto il potassio, e di vitamine principalmente del gruppo C ed A, ma sono anche presenti vitamine del gruppo B, K e J.
Il frutto della passione è ricco di carboidrati oltre che acidi grassi essenziali, tra i quali è possibile trovare Omega 6 che aiutano il funzionamento dell’organismo. A questi si aggiungono la pectina utile ai fini digestivi.
Il frutto della passione per essere mangiato deve essere fresco e maturo: non va infatti sbucciato ma tagliato in due parti in modo da poter mangiare la parte interna utilizzando un cucchiaino.
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