La feta: cos’ è
La feta è il formaggio magro greco di latte caprino o ovino,più conosciuto al mondo. Una sorta di biglietto da visita della terra ellenica che presenzia in tantissime insalate e piatti estivi.
La feta: origine del nome e diffusione
Il termine feta proviene dalla parola greca fetas che indica l’antico metodo di conservazione del formaggio, ovvero l’inserimento delle sue fettine all’interno della salamoia. Da tempi antichi, la feta si realizza con latte ovino o caprino e matura in località con caratteristiche ben precise. Oggi non è solo la Grecia a produrlo. Anche Danimarca e Italia si cimentano nella creazione del latticino.
La feta: valori nutrizionali
La feta greca, come la maggior parte dei formaggi stagionati, è piuttosto calorica, 100 g. di prodotto infatti, apportano circa 250 kcal, a seguire abbiamo 15.5 g. di proteine, 20 g. di grassi e 2 g. di carboidrati. Per quanto riguarda le proteine, esse hanno buon valore biologico perchè ricche di amminoacidi ed al tempo stesso sono altamente digeribili grazie all’ idrolisi delle caseine. I lipidi contenuti sono prevalentemente saturi, con una certa quota di colesterolo (89 mg per 100 g di prodotto).
La feta contiene lattosio proprio come il latte vaccino, quindi anche questo formaggio non è indicato nella dieta alimentare degli intolleranti al lattosio. La feta è un formaggio piuttosto equilibrato dal punto di vista nutrizionale, va però sottolineato l’ elevato contenuto di sale, dato dalla lavorazione, la quale avviene appunto in salamoia, è da sconsigliarsi pertanto in caso di ipertensione, problemi renali ed in caso di cellulite, 100 g di feta contengono 1.116 mg di sodio. Per quanto riguarda invece la presenza di vitamine, va sottolineato che il formaggio feta è ricco di riboflavina (vitamina B2), che aiuta la rigenerazione dei tessuti, previene la cataratta, ed aiuta ad avere capelli ed unghie forti e retinolo, (vitamina A), che aiuta a conservare la giovinezza della pelle ed a contrastare l’ insorgere delle rughe. Anche il contenuto di sali minerali abbonda, soprattutto per quanto riguarda la presenza del calcio, del fosforo ed ahimè, anche del sodio.
La feta in cucina
In cucina, il formaggio ellenico diventa un gustoso ingrediente per insalate ma ricette con la feta riguardano anche piatti unici come sformati, zuppe di verdure o antipasti. Tra i detrattori del prodotto c’è chi dice che al palato appare troppo salato. Per ovviare alla cosa si consiglia di immergerlo nel latte prima di inserirlo nelle pietanze. Sarà proprio la bevanda naturale a smorzare il forte retrogusto di sale. Parlando di feta non si può non citare uno dei piatti più famosi del paese, l’insalata greca. Un misto di insalata, formaggio e cipolle conosciuto in tutto il mondo. I pomodorini, la cipolla tagliata a rondelle, le olive nere, la feta ed il filino d’olio rendono questo piatto irresistibile e particolarmente amato dagli appassionati della cucina mediterranea.
Piccola curiosità: nel 1996 la feta ha ottenuto l’ambito riconoscimento DOP (Denominazione di Origine Protetta). Appena qualche tempo dopo si è deciso di ritirare il marchio perché il nome feta già indicava le precise caratteristiche del prodotto senza la necessità di difenderlo dalle imitazioni; ergo, non è possibile vincolarlo ad attestati di qualità.
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