Cos’è:
Il nome scientifico della noce di cocco è Cocos Nucifera, la cui pianta appartiene alla famiglia delle palme tipiche del sud-est asiatico e della Malesia. E’ possibile trovarlo anche negli altri paesi tropicali e viene particolarmente coltivato in Indonesia, India, Messico, Sri Lanka e nelle Filippine.
L’albero di cocco raggiunge altezze considerevoli (anche 30 metri) ed è caratterizzato da un fogliame verde vivo, all’interno del quale si “nasconde” il frutto che pesa circa un kg e che si sviluppa dopo due settimane dalla fioritura, continuando a crescere per qualche mese. La noce di cocco è protetta da un robusto guscio legnoso che una volta aperto a metà rivela la sua polpa bianca ed il suo liquido dolce e rinfrescante, l’acqua di cocco.
Gli abitanti delle isole del Pacifico considerano questo frutto molto importante per la salute e la palma di cocco viene addirittura chiamata “albero della vita” grazie anche alla realizzazione di cesti e coperture di abitazioni in cui viene impiegata.
Come utilizzarlo in cucina:
Il cocco generalmente viene consumato tal quale, soprattutto in spiaggia. Al grido “cocco bello” del venditore ci ricordiamo di quanto questo frutto sia efficace contro l’arsura estiva.
In cucina il cocco viene impiegato per la preparazione di gelati, granite, macedonie, frullati, torte e di dolci in generale, grazie soprattutto al suo profumo fresco. Sempre più spesso però è facile trovarlo anche come aromatizzante di piatti di pesce e carne, in particolar modo della cucina internazionale, con la sua polpa grattugiata.
Da questo frutto si può ottenere acqua di cocco, latte di cocco (da non confondere con la prima), ed olio di cocco. L’acqua di cocco è una bevanda naturale molto dissetante e ricca di sali minerali; il latte invece è ricavato dalla macinazione della polpa unita ad acqua, molto nutriente ed usato da molte popolazioni come sostituto del latte materno; infine l’olio, utilizzato come condimento soprattutto in oriente. Ma non finisce qui, dal cocco è possibile ricavare sia farina che burro, entrambe utilizzate in pasticceria. Con l’incisione delle infiorescenze invece si ottiene una linfa per la produzione di aceto di palma, vino, acquavite e zucchero. Insomma, davvero un’infinità di cose quindi.
Aprire una noce di cocco è più facile di quello che si crede. Oltre l’apertura più comune, quella con martello, esiste un modo molto più semplice: una volta privata la noce del suo liquido interno con un cavaturaccioli, basterà metterla in forno per 15 minuti circa a 220 °C ed il guscio si spaccherà in più pezzi lasciando la polpa interna appena tiepida.
Benefici:
Il cocco è considerato un alimento benefico per il nostro organismo grazie ai suoi tanti sali minerali (potassio, magnesio, fosforo, ferro, zinco, rame). Fonte di vitamine del gruppo B, vitamina C, E, K, è considerato un medicinale naturale grazie alle sue capacità di regolare gli zuccheri nel sangue e di abbassare il colesterolo.
Per gli intolleranti al lattosio, o per i vegani, il cocco può essere un valido sostituto di latte e latticini grazie alla sua capacità di far aumentare l’assimilazione di calcio e magnesio. Proprio grazie a questo si previene l’osteoporosi, mantenendo così ossa e denti più forti.
Il consumo di cocco aiuta il sistema immunitario ed è utile nella difesa di infezioni e virus, migliora la digestione e mantiene l’organismo ben idratato.
Molto importante è l’acido laurico contenuto in questo frutto, considerato un toccasana per il cervello e tutto il sistema nervoso in generale.
Nonostante le sue tante fibre vegetali e l’abbondanza di acqua va però ricordato che il cocco ha anche una parte grassa che aumenta le sue calorie: 100 grammi di polpa corrispondono a 360 calorie, non poche quindi!
Piccola curiosità:
In antichità la noce di cocco era considerata sacra per alcuni popoli che la sacrificano, al posto della testa umana, agli dei.