I germogli di bambu’, ovvero la pianta perenne delle Bambuseae, appartengono alla famiglia delle Graminacee.
Questi germogli, molto amati nella cucina orientale, assimilabili ai nostri asparagi, si presentano ricoperti da un involucro di foglie che spuntano dal terreno, ed all’ interno troviamo custodita la polpa di colore bianco-crema.
Questi germogli spuntano in primavera dal terreno delle radure in Cina e in Giappone, i più famosi bambù si trovano presso Arashiyama a Kyoto, dove i fusti del bambù ed i germogli sono davvero grossi.
Una volta spuntati, i germogli di bambù vanno colti il prima possibile, affinchè non diventino duri e dall’ aroma tannico. Essi hanno una consistenza molto piacevole e croccante, inoltre il loro sapore è delicato ma al tempo stesso altamente distintivo.
Oltre ad arricchire le pietanze, possiamo considerare questo ingrediente salutare in quanto è assolutamente poco calorico, ma ricco di fibre, vitamine, sali minerali e proteine. I germogli di bambù sono costituiti principalmente da tirosina, arginina, istidina e la leusina, che stimolano il metabolismo.
E’ possibile trovarne nei mercati locali, venduti con l’ involucro che li avvolge, che poi va eliminato, dopo averli lavati con cura con un coltello, tagliando la punta in modo obliquo, rompendo le foglie ma non la polpa.
Recuperata la polpa la si traferisce in un recipiente e vi si aggiungono manciate di crusca di riso e qualche peperoncino secco, poi si ricopre il tutto con dell’ acqua che andrà portata ad ebollizione sul fuoco per una mezzora, poi una volta “spurgato” può essere preparato.
Nel nostro paese è possibile trovarne di già pronti all’ uso, in barattolo.
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