Cosa sono gli asparagi:
L’asparago, dal greco aspharagos che significa germoglio, può indicare sia la pianta di asparagi che i singoli frutti che da essa scaturiscono. Questa pianta appartiene al genere dioica, ovvero quelli che hanno fiori sia maschili che femminili. I suoi frutti germogliano dalla parte femminile ed hanno forme di piccole bacche rosse con semini neri. Nelle colture controllate, la parte del turione presenta un colorito bianco, in campo aperto, invece, grazie al processo di fotosintesi, acquista il normale colorito verdastro. La pianta di asparagi risale a quasi 2000 anni fa. Si pensa sia stata coltivata per la prima volta dagli egizi nel Mediterraneo, poi in Asia Minore e infine in Europa. Nel 1400 diventò coltivazione stabile in Francia e un paio di secoli dopo, stesso successo lo riscosse in Inghilterra e Nord America.
L’Italia, insieme alla Francia ed alla Germania, è uno dei maggiori produttori a livello europeo.
Come utilizzare gli asparagi in cucina:
In cucina gli asparagi trovano mille collocazioni. Al di là dell’ovvio uso nutrizionale, i suoi gambi vengono lavorati per sfiziose decorazioni e guarnizioni di secondi piatti e contorni. Alcuni fiorai li modellano addirittura come originali ornamenti per centrotavola, la fantasia non ha limite dunque.
Per consumare gli asparagi bisogna prima lessarli o cuocerli a vapore. Dato che il germoglio è più delicato rispetto allo stelo, si ottiene una cottura perfetta legando insieme i gambi ed immergendo il mazzetto in acqua bollente, lasciandone fuori solo i germogli che subiranno una cottura a vapore.
Molti chef li scelgono come condimento per primi e secondi, come ad esempio le lasagne di primavera o le uova in camicia con asparagi grigliati ma c’è anche chi li inserisce crudi in insalate insolite con aggiunta di straccetti di carne o gamberetti. Insomma, questa verdura dal sapore lievemente amarognolo, è talmente duttile da essere l’alleata ideale per tutti i creativi dei fornelli.
Chi li preferisce bianchi, chi violetti, chi verdi o selvatici, si tratta di una differenza sia cromatica che d’intensità del sapore, ma non cambia nulla per quanto riguarda le tante proprietà nutrizionali di questo fantastico ortaggio.
Benefici degli asparagi:
Da un punto di vista nutrizionale gli asparagi sono ottimi alleati per la nostra salute, infatti contengono fibre vegetali, acido folico e vitamine, specialmente la quella A, C e la E. Sono ricchi di sali minerali, compreso il rarissimo cromo, un minerale importante per la lotta al diabete in quanto aiuta la diminuzione del glucosio nel sangue. Gli asparagi, contengono anche glutatione, presente in pochi alimenti, che risulta utile per la depurazione dell’organismo da molecole cancerogene e radicali liberi. Questa verdura è utile a contrastare i segni dell’invecchiamento in quanto è piena di antiossidanti e vitamina B12. Contenendo anche asparagine, l’asparago costituisce un diuretico naturale che permette in questo modo all’organismo di espellere il sodio in eccesso. Sono proprio quest’ultime le proprietà più note degli asparagi che sembra abbiano così la capacità di prevenire calcoli renali, oltre ad aiutare coloro che soffrono di ritenzione idrica, edema o ipertensione. Gli asparagi presentano anche un elevato contenuto di potassio, un sale minerale prezioso per la regolazione della pressione sanguigna è quindi indicato nella prevenzione delle patologie cardiocircolatorie, oltre che per favorire il buon funzionamento del sistema nervoso.
Piccola curiosità:
Sappiamo per certo che sia i Romani che i Greci conoscevano gli asparagi perché la loro descrizione è presente nelle opere di Catone, Plinio e Teofrasto. Sono loro per primi, infatti, a spiegarci tecniche di coltivazione e suggerirci alcune ricette con asparagi, citandone le tante proprietà benefiche. La pianta fu così amata dai Romani che vennero predisposte intere navi per la raccolta, queste imbarcazioni furono addirittura chiamate “asparagus”.