L’ aragosta: cos’ è
L’aragosta mediterranea è un crostaceo del gruppo Decopa; il suo nome scientifico è Palinurus elephas, si tratta Edi un crostaceo dal colore rosso e viola brunastro di taglia medio-grande la cui lunghezza arriva a 20 – 40 centimetri fino ad un massimo di 50 per un peso di 8 kilogrammi. La forma è cilindrica, rivestita da una corazza che si rinnova svariate volte nel corso della vita. Il suo corpo è suddiviso dal cefalotorace (la parte anteriore) e l’addome di sei segmenti mobili (parte esteriore) con spine di forma conica. Sulla parte anteriore sono poste due antenne che superano la lunghezza del corpo; queste sono ripiegate all’indietro e fungono da organi di difesa e sensoriali. L’aragosta non ha le chele ma gambe con le quali cammina. A differenza di altre specie acquatiche, il nostro crostaceo può arrivare a vivere anche 70 anni e durante tutta la vita non smette mai di crescere.
L’ aragosta: habitat
Solitamente, si riproducono verso fine estate; le larve nascono in inverno e raggiungono subito i fondali nei quali resteranno per tutta la vita. Il nutrimento preferito sono alghe, anellidi, pesci e plancton, e il suo habitat naturale sono le acque del Mediterraneo e dell’oceano Atlantico.
L’ aragosta: valori nutrizionali
L’aragosta è un crostaceo pregiatissimo, non solo per il buon sapore, ma anche per il pregio delle sue carni. L’ aragosta infatti contiene proteine dall’ alto valore biologico ed è povera di grassi, oltretutto, quelli che contiene fanno bene alla salute.
Per questa ragione, l’ aragosta è molto amata da coloro che sono a dieta o costretti ad un regime alimentare ipocalorico. Per amore di completezza è da sottolinearsi però l’ elevato contenuto di colesterolo, l’ aragosta è da sconsigliarsi quindi nell’ alimentazione di coloro che soffrono di colesterolo alto o che hanno problemi cardio-circolatori. Da evidenziare l’ alto contenuto di vitamine dell’ aragosta, quali tiamina, riboflavina e niacina, essa è inoltre ricca di retinolo. Essa contiene inoltre molto ferro e potassio. Anche il guscio dell’aragosta, come altri crostacei è ricco di chitosano, utilizzato come integratore per favorire il dimagrimento.
L’ aragosta in cucina
In cucina l’aragosta dovrebbe arrivarci viva perché, se fresca, è più prelibata; meglio ancora se proveniente dal mare e non dal vivaio, le aragoste di quest’ultimo, infatti, hanno una carne molto più stopposa. Per ricette con aragosta per due persone, è consigliabile acquistarne una di almeno 800 grammi. Gli ingredienti ideali per aromatizzarla sono il succo di limone, maionese, panna acida e erbe aromatiche. Del resto trattandosi di un alimento molto pregiato, dalle carni delicate, è opportuno cucinarla e servirla nel modo più semplice possibile, per non coprirne il sapore, o peggio ancora rovinarlo. Una classica ricetta con aragosta della cucina italiana sono gli spaghetti con il sugo d’aragosta, una prelibatezza riservata solitamente ai pranzi delle feste. Ma l’ aragosta può anche essere servita bollita, con burro fuso o alla griglia, perfetta per le cene estive, servite con una spruzzata di limone.
Piccola curiosità: singolare è l’ accostamento che fanno in America con l’ aragosta, accoppiata ai burger, talvolta serviti nel medesimo piatto.
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