L’aneto è una particolare pianta dai fiori gialli molto simile al finocchio e all’anice, appartenente alla famiglia delle Ombrelliferae. Crebbe in origine in India per poi diffondersi in tutto il mondo. Dell’aneto, l’uomo utilizza i semi che, una volta essiccati, diffondo un aroma particolarmente pungente. Il chicco è conosciuto soprattutto per le sue proprietà benefiche. Molti lo usano contro il fastidioso gas accumulato nella pancia, contro crampi allo stomaco e per contrastare l’alitosi. L’infuso di semi di aneto favorisce, inoltre, la digestione e il sonno, ed è considerato un valido aiuto contro l’accumulo eccessivo di liquidi. I semi vengono utilizzati anche per curare e rigenerare le unghie.
Nella cucina italiana l’aneto non è particolarmente diffuso. E’, invece, usato in Germania e in Ungheria, soprattutto tra gli ingredienti per inscatolare i sottaceti. In Scandinavia sono tante le ricette con aneto molto seguite per condire il salmone o per accompagnare patate e zuppe. In generale, i suoi chicchi si sposano bene con verdure, carni cotte, marinate e pesci grassi. Si usano anche per realizzare un liquore digestivo e per aromatizzare aceto e olio.
Piccola curiosità: nell’antica Grecia si credeva che l’aneto riuscisse a calmare gli attacchi epilettici e a contrastare la magia. A Roma veniva dato come cibo ai gladiatori per aumentarne la forza. Nel medioevo si compresero le sue potenzialità contro l’insonnia e i mal di stomaco. E più di recente, negli Stati Uniti, veniva masticato proprio coma una comune cicca di chewingum.
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