L’Aceto di riso è una variante dell’aceto tradizionale. Si ottiene con la fermentazione di riso senza l’aggiunta di conservanti o additivi. Le sue origini sono molto antiche, risalgono, infatti, a quasi 4000 anni fa, prodotto in paesi asiatici come Cina, Corea e Giappone. A differenza di quello tradizionale creato dal vino, l’aceto di riso richiede una preparazione molto particolare. In origine, veniva fatto asciugare riso cotto al vapore all’aria aperta. Dopo l’aggiunta di ulteriore riso s’inseriva il composto in un contenitore di terra cotta, lo si copriva d’acqua e si sigillava per settimane. All’apertura, il liquido fermentato veniva acidificato e messo ad invecchiare per due o tre anni. Questa tecnica è ancora oggi utilizzata in alcune zone rurali del Giappone. Dall’aceto di riso si possono avere tre varianti:
aceto di riso trasparente: dal gusto alquanto forte
aceto di riso scuro: forte ed amarognolo
aceto di riso rosso: un mix agrodolce
Come si può immaginare, questo particolare liquido aromatico è utilizzato soprattutto nella cucina giapponese. Tra i piatti che prevedono tra gli ingredienti l’aceto di riso c’è il ben noto sushi, ma il prodotto può essere utilizzato anche con pietanze in agrodolce, insalate e cibi crudi.
Tra le sfiziose ricette con aceto di riso c’è il pollo cinese alle verdure, un piatto unico con pollo, appunto, spezie orientali e il liquido aromatico che dona al piatto quel gusto agrodolce tipico della cucina orientale.
Piccola curiosità: nella medicina cinese l’aceto di riso scuro è utilizzato per combattere la stagnazione del sangue. Per la medicina giapponese, invece, l’acidulato ha proprietà rivitalizzanti e si pensa possa anche prolungare la vita.
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