Una delle spezie più amate al mondo è sicuramente quella dello zafferano, considerata un potente antiossidante ed antidepressivo, capace di rallentare notevolmente i processi degenerativi dell'Alzahimer e ritenuta perfino un naturale afrodisiaco.
Lo zafferano si ricava dai 3 stigmi del bellissimo fiore del croco, un tipo di fiore che cresce unicamente nei terreni ricchi ed argillosi e che fiorisce nel periodo autunnale. Legata alla fioritura di questo fiore c’è ovviamente anche la sua raccolta, fatta solo quando il fiore non è del tutto schiuso e non si rischia quindi di compromettere gli stigmi che dovranno essere staccati con delicatezza. In ultimo si passa alla fase di essiccazione, importantissima e necessaria per evitare la decomposizione dello zafferano.
Tutto il processo di coltivazione e raccolta di questa magnifica spezia richiede grande conoscenza e pazienza, anche perché per produrre 1 chilo di zafferano servono ben 100.000 fiori ed oltre 400 ore di lavoro.
Ora sicuramente capirete anche perché ha un costo così elevato!
Utilizzata già in antichità per aromatizzare e colorare le preparazioni culinarie, questa spezia oggi può essere acquistata sia in polvere che in pistilli (o meglio, in stimmi).
Lo zafferano in polvere, venduto in tutti i supermercati avvolto da una pellicola bianca in cui è confezionato, è sicuramente quello più facile da impiegare, ma è la versione in pistilli che riserva il sapore più autentico e decisamente più naturale.
Vediamo quindi meglio da vicino come usare lo zafferano in pistilli ed in polvere:
Lo zafferano in polvere, quello maggiormente utilizzato, ha la comodità di essere semplicemente stemperato in un po’ di acqua tiepida e di poter essere subito impiegato nella ricetta. Addirittura lo si può aggiungere direttamente nel cibo appena cotto, purché si tratti di una preparazione ancora molto calda.
Lo zafferano in pistilli è considerato invece più artigianale ma anch'esso può essere aggiunto nelle ricette in due metodi:
1° Metodo
Per il primo metodo bisogna mettere i pistilli di zafferano all’interno di una ciotolina con un po’ di acqua calda, dai 20 ai 30 minuti circa. Ovviamente il tempo è sempre indicativo e bisogna essere certi che i pistilli siano ben sciolti controllando magari prima con un cucchiaino. Quando questi saranno ben sciolti l’acqua risulterà di un intenso colore arancione, quello sarà il secondo segnale che vi farà capire quando potrete versare tutto il contenuto della ciotolina nella vostra ricetta.
2 ° Metodo
In alternativa esiste un secondo metodo per utilizzare i pistilli dello zafferano. Dopo aver avvolto con cura lo zafferano all’interno di un pezzo di carta stagnola, lo si dovrà spostare vicino ad una fonte di calore per alcuni minuti. A quel punto, dopo che il calore avrà fatto la sua parte, dovrete utilizzare un pestacarne, o un peso qualsiasi, per fare pressione sulla carta e ridurre quindi la spezia in polvere. Terminata quest'operazione potrete utilizzare la spezia come meglio credete, sciogliendola in acqua o impiegandola direttamente così com'è nella ricetta.
Importante: Evitate di avvicinare troppo la carta stagnola alla fonte di calore, rischierete di bruciarla e di bruciarvi anche le dita della mano.
Per utilizzare al meglio lo zafferano esistono comunque alcune piccole ma fondamentali “regole” che è preferibile seguire.
Lo zafferano è una spezia molto delicata e va quindi riposta in luogo fresco ed asciutto, all’interno di una confezione ben chiusa.
Il suo infuso preparato invece potrà invece essere riposto in frigorifero, fino ad un massimo di 48 ore, ed utilizzato all'occorrenza.