Zucchero di canna, migliore o meno di quello bianco, è bene sapere che ne esistono diverse varietà. Cosa sapere prima di acquistarlo? Proviamo a fare chiarezza.
Molto spesso sostituiamo il normale zucchero, quello bianco, con quello di canna, più grezzo e dal colore scuro. Siamo portati a considerare questo più puro e forse più genuino rispetto allo zucchero trattato ma lo conosciamo davvero in tutti i suoi pregi e i suoi difetti? In realtà sono diversi gli studi, i nutrizionisti e i medici che hanno sfatato il “mito” dello zucchero di canna. A tracciare la principale differenza tra le sue tipologie di prodotto e nelle componenti.
Lo zucchero bianco è saccarosio estratto dalla canna da zucchero o dalla barbabietola. Questo succo viene sottoposto a concentrazione, cristallizzazione per evaporazione tramite cottura e centrifugazione. Un processo che consente di separare lo zucchero grezzo destinato ai trattamenti di raffinazione. Anche lo zucchero di canna viene lavorato in modo industriale, non è un prodotto naturale. Viene sbiancato e reso gradevole alla vista, uniforme e compatto. Oltre al saccarosio, in questo zucchero è presente anche la melassa (la parte più ricca di nutrienti della canna da zucchero). Il colore non è naturale ma frutto dell’aggiunta volontaria da parte dei produttori di un colorante color caramello. Tra queste due tipologie di zucchero esiste una terza via: lo zucchero di canna integrale, è questo tra i tre il prodotto più vicino all’elemento naturale ed è anche quello con meno calorie. Attenzione, quindi, il particolare colorito dello zucchero di canna non deve ingannarvi e portarvi a credere, quasi in modo automatico, che sia un prodotto integrale. Esiste, infatti, lo zucchero integrale di canna che è cosa ben diversa da quello che normalmente utilizziamo al bar per zuccherare il nostro caffè.
Lo zucchero di canna, come visto, è paragonabile quasi completamente allo zucchero bianco. Come quello, infatti, è sottoposto a lavorazione industriale e come quello è composto prevalentemente da saccarosio (al 96 per cento) più un 3-4 per cento di altri composti (metalli, sali minerali e vitamine). L’apporto nutrizionale è molto basso. Questo particolare zucchero, quindi ha le stesse criticità e gli stessi vantaggi dello zucchero bianco. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità la dose giusta di zucchero da assumere ogni giorno è pari a massimo due, tre bustine. Che si tratti di bianco o di canna non fa differenza. A fare male, in un caso e nell’altro, è l’abuso più che il consumo in sé. Ma perché siamo portati a credere, invece, che lo zucchero di canna sia più naturale e nutriente rispetto a quello bianco? Per molti medici perché abbiamo subito, nel tempo, gli effetti di una grande operazione di marketing finalizzata proprio a farci preferire, con la scusa dell’alimento salutare, questa tipologia di zucchero. Un’idea e un’operazione commerciale che poi viene smontata e smentita da numeri e studi. Più in generale a farci credere che il prodotto integrale sia più salutare è proprio quel termine “integrale” che nella nostra mente si associa da subito all’idea del “salutare”, oltre alla colorazione che ci porta a identificare quello zucchero a un alimento non trattato, grezzo, puro.
Ma guardando poi, nel dettaglio, alle calorie zucchero di canna cosa emerge? Per una bustina da 100 grammi le calorie sono circa 380. L’apporto calorico, quindi, è esattamente lo stesso sia nel caso dello zucchero di canna sia nel caso dello zucchero bianco. Meglio non esagerare per non avere problemi di linea e più in generale per non rischiare di incorrere in problemi di salute, anche importanti.
Abbiamo detto che tra i due tipi di zucchero più conosciuti può inserirsi una terza tipologia, lo zucchero mascobado: lo zucchero integrale di canna. Di cosa parliamo e quali sono i suoi benefici potenziali? Lo zucchero di canna grezzo e biologico si presenta alla vista molto scuro, al tatto è leggermente umido e al gusto si caratterizza per un sapore intenso. A differenza delle altre tipologie di zucchero non ha subito processi di lavorazione industriale e non è stato modificato chimicamente. E’ lo zucchero scelto da chi segue un regime alimentare vegano o vegetariano. Attenzione, però, anche in questo caso sarebbe errato considerare questa tipologia di zucchero come una sorta di toccasana, in termini di calorie e proprietà, infatti, non ci discostiamo troppo da quelle dei suoi parenti più stretti. Lo zucchero, qualunque si scelga, è un dolcificante da utilizzare con parsimonia ma che non presenta particolari rischi per la salute se non abusato. Che si tratti di bianco, canna o mascobado, la vera prevenzione e la ver strada salutare è solo nella capacità di gestirne l’uso. La conferma arriva anche dall’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, lo zucchero di canna – anche se grezzo e non trattato chimicamente - non è migliore rispetto a quello bianco.