Con l’arrivo del caldo, una bevanda rinfrescante è quanto mai gradita e piacevole: anziché ricorrere alle classiche bibite gassate, zuccherine e industriali, possiamo preparare in casa una ricetta gustosa e naturale con pochi, semplici ingredienti. Ecco i passaggi per preparare una perfetta aranciata fatta in casa, che non ha nulla da invidiare ai prodotti di brand famosi!
Tutti sappiamo preparare una premuta d’arancia: basta prendere uno o due frutti, tagliarli e posizionarli sul premiagrumi per ottenere il prezioso succo; a seconda dei tipi di arance e del gusto personale, possiamo poi aggiungere un cucchiaino di zucchero per mitigare l’eventuale asprezza degli agrumi, anche se gli esperti consigliano di bere la premuta al naturale per assumere tutti i suoi benefici.
Il procedimento per fare l’aranciata in casa – una vera e propria “Fanta casalinga” - non è molto differente, in realtà, e prevede solo l’aggiunta di qualche altro ingrediente, che ci aiuterà a raggiungere un risultato praticamente professionale!
Se vogliamo preparare una dose di aranciata da 1 litro e mezzo – classica misura delle bottiglie commercializzate dalle varie marche del settore – dobbiamo preparare almeno 3 arance di grandi dimensioni o 4/5 se più piccole e mezzo limone, 150 ml di acqua e 60 grammi di zucchero integrale di canna.
Iniziamo a premere le arance, cercando di estrarne tutto il succo, e aggiungiamo anche una spruzzata di limone per un gusto più intenso. Filtriamo il succo degli agrumi passandolo attraverso un colino a trama fitta ed eliminiamo in questo modo tutti gli eventuali residui della polpa.
Nel frattempo, in un pentolino facciamo sciogliere lo zucchero di canna nell’acqua, mescolando fino a che tutti i granelli non siamo completamente sciolti. Ora possiamo unire le due miscele – sciroppo di acqua zuccherata e succo di arancia filtrato (e arricchito dal limone) – e versare tutto in una bottiglia pulita, aggiungendo dell’acqua frizzante per colmare il recipiente; agitiamo per qualche secondo la bottiglia per rendere omogenea la bevanda e mettiamola in frigo a raffreddare per un paio d’ore, così da averla pronta al consumo.
Esistono molte varianti a questo procedimento di base: ad esempio, c’è chi aggiunge il succo di arance all’acqua nel pentolino, per agevolare lo scioglimento e l’assorbimento dello zucchero, oppure chi utilizza anche le scorze degli agrumi per un sapore più intenso. In questo caso, dobbiamo ovviamente procurarci frutti ben maturi e non trattati con prodotti nocivi, tagliando la scorza facendo attenzione a tralasciare la parte bianca e più amara.
Ci sono poi altri piccoli trucchi che possono rendere ancora più speciale la nostra aranciata: ad esempio, al momento del servizio possiamo aggiungere qualche cubetto di ghiaccio direttamente nel bicchiere oppure dei cubetti di frutta congelata (vanno benissimo fragole surgelate oppure pezzetti di melone cantalupo o di pesca noce, per creare un sapiente contrasto di sapori), decorando il bicchiere con qualche fogliolina di menta fresca.
Un’altra alternativa prevede l’utilizzo dell’acqua tonica al posto dell’acqua frizzante, per avere più bollicine e quindi una bevanda più gassata: in questo caso, useremo una quota superiore di tonica (circa il 20 per cento in più rispetto all’acqua frizzante).
Un altro aspetto da valutare è quello dello zucchero: nella versione proposta abbiamo usato dello zucchero di canna, ma c’è anche chi preferisce il classico zucchero semolato raffinato e chi invece usa dolcificanti alternativi, come l’agave.
Prima di scegliere il tipo di dolcificante e determinare la quantità necessaria, però, è bene assaggiare prima le arance fresche che abbiamo acquistato e che intendiamo utilizzare, perché i tipi di arance hanno sapori anche molto differenti.
Ad esempio, le classiche arance bionde sono generalmente dolci (e sono la tipologia preferita nell’industria di trasformazione, anche perché hanno un’elevata resa in succo), così come le Valencia o le Belladonna; ci sono poi le arance rosse, che sono solitamente più ricche di acidi, e all’estremo opposto le arance vaniglia, che in pratica sono prive di acido e sono dolcissime (ma con un sapore meno netto rispetto alle altre varianti).
Qualunque sia la scelta, in genere l’aranciata fatta in casa dura poco e si può conservare in frigo al massimo per due giorni, prima di perdere definitivamente effervescenza (e comunque deve essere posta in bottiglie di vetro con tappo ermetico). Prima dell’utilizzo, è sempre opportuno agitare bene la bottiglia.
Pur non avendo gli stessi benefici della premuta d’arancia consumata al momento – il processo di ossidazione riduce la quota presente di vitamina C – l’aranciata fatta in casa resta comunque una bevanda nutriente, ricca di vitamine e calcio; è inoltre preparata solo con ingredienti naturali (non ha coloranti, conservanti o aromi artificiali) e ha un contenuto di zucchero minore rispetto alle classiche bevande industriali, per cui è adatta anche al consumo dei bambini.