Come fare la birra in casa

Come fare la birra in casa
Come fare la birra in casa

La birra è una delle più antiche bevande alcoliche: probabilmente veniva prodotta già dagli antichi Sumeri ben cinquemila anni fa. Ottenuta mediante la fermentazione di cereali, la più comune è solitamente prodotta a partire da malto d’orzo, ovvero orzo germinato ed essiccato, ma ne esistono anche a base di frumento, riso o altri cereali, a cui vengono aggiunti acqua, aromi e lievito.

A seconda del tipo di lievito utilizzato e del metodo scelto per la produzione, la classificazione delle birra risultante potrà variare: esistono birre ale (ad alta fermentazione), lager (a bassa fermentazione) o lambic (a fermentazione spontanea).

Il processo di base utilizzato per produrre la birra è elaborato, ma non troppo complesso. Il malto viene messo a bagno in acqua calda: la germinazione che ne deriva causa la formazione di enzimi che trasformeranno gli amidi presenti in zuccheri, adatti alla fermentazione. In questa fase vengono aggiunti gli aromi, solitamente spezie, erbe o frutta: è molto comunemente utilizzato il luppolo. A questo punto, con l’aggiunta del lievito, si dà inizio alla fermentazione, con la conseguente formazione di alcool.

Ora la domanda è… "E' possibile farla in casa?" Tranquilli la risposta è si! Inoltre dal 1995 in Italia è assolutamente legale produrre birra artigianale home-made, purché non sia destinata alla vendita, ma solo all'autoconsumo. Io mi sono particolarmente incuriosita su come si fa la birra in casa tant'è che ho realizzato una vera e propria birra mia (tutta misyana).  Volete sapere come? Andiamo a vedere :)

birra fatta in casa

Come fare la birra

Innanzitutto, per fare la birra in casa ci sono diversi metodi, che essenzialmente si suddividono in:

  • Birra fatta in casa con kit. È il metodo più semplice, quello con le maggiori probabilità di successo, e pertanto il più adatto ai principianti e a chi non si vuole complicare troppo la vita pur lanciandosi in un’impresa nuova e così speciale.
    In questa tecnica si parte, appunto, da un kit di partenza che contiene degli speciali estratti preconfezionati, come vedremo tra poco.
  • Birra fatta in casa senza kit (o tecnica all grain). È il metodo più complesso e costoso (in quanto necessita, tra le altre cose, di una serie di apparecchiature aggiuntive), quello maggiormente personalizzabile, ma proprio per questo con le minori probabilità di successo, pertanto lo consiglio solo ai più esperti o a coloro che sono davvero determinati e disposti a studiare e documentarsi tanto prima di intraprendere questa impresa così particolare.
    In questa tecnica non ci sono estratti preconfezionati, si parte direttamente dalle materie prime, riproducendo essenzialmente a livello casalingo l’intero processo che viene normalmente svolto a livello industriale.

Nota: in realtà esiste anche una sorta di via di mezzo tra i due, un metodo intermedio per difficoltà, costo e praticità, che coniuga l’utilizzo di un kit di base con la possibilità di avere una maggiore libertà e personalizzazione del risultato finale.

Per amor di semplicità e soprattutto per coerenza, in questa guida parlerò prevalentemente del metodo con il kit per fare la birra in casa, in quanto è quello che ho sperimentato in prima persona.

Ecco allora il metodo che ho seguito io, semplice e anche abbastanza economico, per preparare la birra fatta in casa, con tanto di foto passo-passo ed un video dello stappo.

Per fare la birra in casa con il kit vi serviranno:

  • 1 kit completo di fermentazione (ne esistono diversi tipi a seconda del tipo di birra che si vuole ottenere), acquistabile online o in birrifici e negozi specializzati
  • 1 barattolo di estratti, se non compreso già nel kit
  • acqua in abbondanza (circa 23 l)
  • 1 pentola
  • poco più di 1 kg di zucchero (o secondo quanto richiesto dal tipo di kit/malto)
  • bottiglie idonee, vuote e pulite, con tanto di tappi pronti all’uso (con 1 lattina di malto si producono circa 22-23 l di birra, per cui serviranno circa 35 bottiglie da 66 cc)

Solitamente un kit completo prevede:

  • 2 bidoni per la fermentazione, provvisti di relativi coperchi e di rubinetti di scarico
  • 1 barattolo di malto (solitamente da 1,5 kg)
  • 1 bustina di lievito
  • 1 termometro adesivo per controllare la temperatura della fermentazione
  • 1 gorgogliatore, ovvero una valvola per lo sfiato dell’anidride carbonica
  • 1 densimetro (una sorta di galleggiante di vetro) per misurare il progresso della fermentazione, con relativa provetta
  • 1 spatola per mescolare
  • 1 tubo per il travaso finale
  • 1 bustina di polvere sanitizzante per bottiglie e tappi (di solito metabisolfito di potassio)
  • 1 tappatrice di bottiglie per tappi a corona e relativi tappi (di solito con diametro da 26 mm)

Attenzione: prima di procedere con le operazioni, è necessario igienizzare tutti gli strumenti che verranno utilizzati (bottiglie comprese), lavandoli prima con acqua calda e poi pulendole con una soluzione di acqua e polvere sanitizzante (2 cucchiaini di metabisolfino per ogni litro di acqua). Una volta sciolta completamente la polvere nell’acqua, versate la soluzione all’interno di contenitori, bottiglie e utensili vari, facendola scorrere su tutte le superfici (per le bottiglie a volte viene dato in dotazione con il kit anche un apposito sciacquabottiglie con scovolino). Risciacquate tutto con acqua e lasciare sgocciolare e asciugare a testa in giù.

Veniamo ora al procedimento:

Fase 1. Togliete il coperchio e la bustina dalla lattina di malto e immergete la lattina stessa (sigillata) in acqua calda per una decina di minuti.

1Fase 2. Aprite la lattina e versate il malto nel contenitore (quello con il rubinetto).

Attenzione: posizionate il contenitore in una posizione leggermente elevata, quindi adatta al travaso.

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3Fase 3. Aggiungete prima lo zucchero (1 kg o secondo quanto previsto dal kit) e poi acqua (circa 3 l) dentro il medesimo contenitore, continuando a mescolare con la spatola per far sciogliere bene tutto.

Curiosità: la quantità di zucchero determinerà il grado alcolico finale (seguite quindi le istruzioni riportate dietro al barattolo di malto).

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6Fase 4. Una volta ben amalgamati aggiungete ancora, gradualmente, acqua fredda fino ad arrivare alla quantità finale (circa 23 l di liquido totale). Man mano che aggiungete l’acqua controllate la temperatura sul termometro posto sul contenitore: la temperatura finale deve essere compresa tra i 20°C e i 28°C.

Attenzione: se necessario scaldate leggermente l’acqua, o raffreddatela ulteriormente, perché una temperatura non compresa nel range specificato nuocerebbe al lievito: oltre i 30°C si può degradare, al di sotto dei 20°C potrebbe non attivarsi!

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8Fase 5. Aggiungete quindi il lievito contenuto nella bustina e mescolate per almeno 30 secondi, in modo da farlo sciogliere del tutto.

Curiosità: il prodotto ottenuto a questo punto viene chiamato mosto di malto.

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10Fase 6. Chiudete il coperchio sigillando bene. Inserite nel foro al centro del coperchio la guarnizione, quindi posizionate anche il gorgogliatore. Versate quindi nel gorgogliatore della soluzione di acqua e metasolfito, abbastanza per arrivare a riempire la prima curva a C, quella in basso.
Nel giro di alcune ore inizierete a sentire un gorgoglio, segno che la fermentazione è iniziata. (Se il gorgoglio dovesse essere molto tumultuoso, poggiate il tappino del gorgogliatore al suo posto, senza chiuderlo ermeticamente, per evitare fuoriuscite.)
Se manterrete la temperatura tra i 20°C e i 28°C, la fermentazione sarà completa in circa 5-10 giorni (con temperature inferiori ci potrebbe volere di più).

17Fase 7. Quando il gorgoglio inizierà a diminuire potrete iniziare a misurare la densità: riempite la provetta di liquido (spillandone un po’ dal rubinetto) e immergetevi il densimetro: quando la densità sarà compresa tra 003 e 1.008 potrete procedere all'imbottigliamento, se superiore vi toccherà aspettare ancora un paio di giorni prima di riprovare.

Fase 8. Quando la densità sarà perfetta, rimuovete il gorgogliatore dal contenitore, applicate il tubo flessibile al rubinetto e iniziate a travasare il mosto nel secondo contenitore (questa operazione serve per rimuovere i sedimenti depositati sul fondo).

Fase 9. Dopo il travaso, sciogliete sul fuoco, in poca acqua, la quantità di zucchero prevista dal kit (di solito circa 160-170 g), aggiungetela al mosto di malto nel contenitore, mescolate per circa 30 secondi e richiudete il coperchio.

Curiosità: sarà per lo più l’aggiunta di questo zucchero a produrre anidride carbonica e a determinare la formazione di schiuma al momento della mescita.

13Fase 10. Posizionate il contenitore a un’altezza superiore al collo delle bottiglie, inserite il tubo flessibile da un lato nel rubinetto e dall'altro lato nella prima bottiglia (fino a far toccare il fondo), quindi iniziate il travaso.
Quando il liquido avrà raggiunto il collo, alzate il tubo: il flusso si arresterà autonomamente.
Continuate così con le altre bottiglie.

14Fase 11. A questo punto dovete procedere a tappare le bottiglie: posizionate il tappo nella tappatrice (verrà sostenuto da una calamita), collocateci sotto la bottiglia e abbassate gradatamente la leva fino a tappare la bottiglia.

15Fase 12. Collocate le bottiglie ben tappate e in posizione eretta in una stanza con una temperatura compresa tra i 20°C e i 30°C e lasciatevele per circa 14 giorni, quindi spostatele in un luogo fresco e buio.

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Consiglio: la vostra birra dovrebbe già essere pronta da bere, ma facendola riposare ancora per 1-2 mesi il gusto migliorerà ancora.

Attenzione: consumate la birra entro 8-10 mesi dall'imbottigliamento.

La birra ottenuta è naturale e genuina, senza conservanti o additivi strani… inoltre, volete mettere la soddisfazione di servire ai vostri amici dell’ottima birra fatta in casa?

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