Come cuocere a forno spento

Come cuocere a forno spento
Come cuocere a forno spento

Non è solo una scelta dettata dal nobile tentativo di impattare meno sui consumi energetici o, più prosaicamente, di risparmiare gas o elettricità: a volte è la ricetta stessa che lo chiede per ottenere un risultato ottimale, e in linea di massima può essere una strada da seguire per evitare gli sprechi. Parliamo della tecnica grazie a cui possiamo cuocere a forno spento, lasciando le pietanze al "caldo" senza timore di perdita di gusto.

Cottura a forno spento, cosa significa

Partiamo subito dal chiarire un concetto, in realtà piuttosto scontato: parlare di cottura a forno spento non significa che possiamo eseguire tutta la cottura prevista dalla ricetta senza mai accendere l'elettrodomestico.

Al contrario, ci sono casi e pietanze in cui possiamo spegnere il forno ben isolato qualche minuto prima di quanto indicato, lasciando la porta del forno ben chiusa e attendendo qualche minuto in più: il calore che si è sviluppato nel processo permette di far proseguire regolarmente la cottura con poca dispersione termica, ma grande vantaggio in termini di consumi.

Per fare un esempio, per una ricetta che preveda una cottura di 30 minuti possiamo spegnere il forno dopo un quarto d'ora, senza mai aprirne la porta, e dopo circa 15/20 minuti tirar fuori una pietanza perfettamente cotta grazie al calore formato all'interno della camera del forno, che continua a svolgere quindi il suo lavoro. Secondo gli esperti, questo spegnimento in anticipo rispetto al tempo di cottura pianificato potrebbe consentirci di risparmiare circa 0,35 kWh ogni volta.

Questa è la soluzione che possiamo adottare tranquillamente nelle nostre case a prescindere dal tipo di forno, sfruttando un principio ben noto a chi utilizza i vecchi forni a legna in muratura, in cui si sfrutta comunemente la possibilità di lasciare che sia il calore residuo per cuocere il pane, altri prodotti da forno o, perché no, pietanze come patate o altre verdure: in questi casi, basta completare la cottura "regolare" del primo alimento e poi, senza immettere altra legna, mettere l'altra pietanza, che sarà accolta in una camera ancora ben calda, capace di assicurare una buona cottura.

Come risparmiare con l'uso del forno

Tornando ai casi domestici, spegnere il forno qualche minuto prima che la cottura sia ultimata significa tenere comunque il vano caldo ancora per una buona oretta: possiamo sfruttare questo periodo per completare la cottura a forno spento, senza consumare energia superflua, badando però a non aprire la porta per non disperdere il calore.

Ci sono poi altri piccoli accorgimenti e suggerimenti che possiamo applicare in casa per utilizzare al meglio il forno elettrico e provare a risparmiare: le cotture in forno infatti sono molto energivore, sia per i tempi lunghi sia per il consumo stesso. Solo per citare un dato, per preriscaldare un forno elettrico (vuoto) a 200 °C servono circa 0,2 kWh ogni 10 minuti, e per fortuna i modelli più recenti non richiedono più questa operazione.

E quindi, il primo elemento di ottimizzazione è riuscire a organizzare al meglio le nostre operazioni: detto in altri termini, non conviene quasi mai usare il forno per fare una sola ricetta, perché il consumo maggiore si verifica nella fase iniziale del riscaldamento, mentre (come detto) nel periodo successivo possiamo usare l'effetto dell'isolamento termico, che renderà più vantaggioso preparare anche altre pietanze da cuocere successivamente.

Strettamente legato a questo c'è un altro consiglio pratico: è cruciale, per risparmiare energia e sprecare meno, avere già pronta la teglia quando il forno raggiungere la temperatura desiderata, per evitare di prolungare il preriscaldamento a vuoto. Inoltre, è sbagliato trasferire le pietanze fredde direttamente in forno, perché così facendo allunghiamo i tempi di cottura, abbassiamo la temperatura interna del forno e, addirittura, rischiamo di danneggiare i contenitori (soprattutto pirofile) per lo sbalzo termico.

Se il nostro elettrodomestico lo prevede, poi, è preferibile usare la funzione di cottura in modalità ventilata, che favorisce la circolazione dell’aria calda in modo uniforme e, pertanto, riduce i tempi di cottura e ci permette di impostare anche una gradazione inferiore rispetto alla modalità statica. Secondo alcuni studi, il risparmio concreto si aggira intorno a circa un terzo dell’energia rispetto all’utilizzo del forno statico.

Gli ultimi due accorgimenti sono altrettanto pratici: innanzitutto, per risparmiare energia dovremmo limitare la funzione grill del forno, che richiede molta elettricità. E poi, se il nostro forno consente questa modalità, dovremmo comunque evitare di pulire il forno con i sistemi autopulenti a temperatura elevata, ricorrendo ai "vecchi" sistemi manuali, e quindi usando per igienizzarlo una spugnetta umida o una pastella di acqua e bicarbonato per rimuovere incrostazioni.

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