Come cucinare le fave

Come cucinare le fave
Come cucinare le fave

Ricche di vitamina C e fibre, utili per il cuore e contro il colesterolo cattivo presente nel sangue, le fave sono un ottimo legume. I verdi semi commestibili sono racchiusi in un lungo baccello verde chiaro che, a differenza dei fagiolini, dovrà essere rimosso e non ingerito. Hanno poche calorie, esattamente 49 per 100 grammi se parliamo di fave fresche, ma sono altamente nutrienti grazie ai sali minerali ed alle proteine che contengono. Le fave sono considerate tra i legumi più antichi tant’è che furono ritrovate delle tracce anche durante gli scavi di Creta e di Troia, dove erano considerate il cibo delle classi più facoltose. Col passare del tempo le fave divennero il legume accessibile a tutti e per i più poveri era addirittura quello della sopravvivenza. Tra le tante proprietà troviamo anche quella  energizzante, diuretica e lassativa, quest’ultima sfruttata nel famoso integratore alimentare chiamato “Fave di Fuca.”

Come scegliere le fave

Le fave vengono vendute sia fresche che secche e, durante la fase di acquisto, è preferibile scegliere quelle che abbiano alcune caratteristiche ben precise.

Le fave fresche devono essere innanzitutto prive di attacchi parassiti o di segni che ne testimonino un attacco. Il baccello di colore verde dovrà essere turgido e ben chiuso mentre i semi all’interno dovranno essere di un verde brillante e belli consistenti. Il periodo migliore per poter mangiare delle tenerissime fave è quello primaverile, dove viene fatta la prima raccolta di quelle giovani.

Le fave secche sono vendute sfuse o confezionate, senza il baccello. Prestate molta attenzione al loro colore che dovrà essere uniforme e soprattutto constatate che manchino anch'esse di parassiti.

Come pulire le fave

-Per pulire le fave fresche è necessario iniziare dal baccello. Una volta piegata e quindi spezzata la parte superiore di quest’ultimo, si potrà procedere all’apertura per tutta la sua lunghezza.

-E’ possibile quindi sgranare il baccello per recuperare i semi ai quali andrà rimosso l’occhio delle fave, l’ilo, posto alla sommità di ogni seme.

-Sciacquate a questo punto i semi con acqua corrente fresca.

Se la vostra ricetta prevede l’eliminazione della pellicina aggiungete questo passaggio:

-Scottate in acqua bollente, per qualche minuto, le fave prive di baccello. Una volta scolate premetele con una leggera pressione, la parte interna della fava uscirà automaticamente.

Le fave prive della pellicina che riveste il seme hanno un sapore decisamente più dolce e tenero.

1 bollire fave

 

Come cucinare le fave

In Campania, Calabria, Puglia e Sicilia, le fave sono molto utilizzate ed è possibile trovarle in diverse ricette. In alcuni paesi arabi vengono impiegate nel ful medamla, un piatto tipico da colazione, preparato con la lunga cottura delle fave ed il condimento di aglio, cipolla, succo di limone ed olio mentre in America Latina si consumano con delle salse piccanti o aggiunte alle zuppe di verdure.

Ma come mangiare le fave?

Le fave possono essere consumate sia crude che cotte, quando sono fresche, ed esclusivamente cotte se parliamo di quelle secche.

Le fave crude sono molto apprezzate una volta accompagnate da affettati e formaggi, oppure se aggiunte a particolari insalate. Per chi utilizza i semi secchi sarà necessario, come tutti gli altri legumi, lasciarli in ammollo in acqua fredda per circa 6-8 ore se privi della loro buccia e di 16-18 ore per quelli che ancora la posseggono. Bignè salati, purè, risotti, primi piatti e pesti, le fave possono essere mangiate in diversi modi, tutti molto saporiti.

Se non avete idea di come cucinare le fave fresche il nostro consiglio è quello di utilizzare le fave fresche per preparare dell’ottima pasta.

Pasta con le Fave

Con la ricotta, con i gamberetti oppure con pancetta e pomodorini, i primi piatti con le fave possono essere preparati in diversi modi. La pasta con le fave e pancetta è probabilmente una di quelle più amate, da fare soffriggendo in olio un trito di cipolla ed aggiungendo poi la pancetta a cubetti. Dopo aver incorporato anche le fave si metterà sale e pepe e si cuocerà per altri 5 minuti ricoprendo con dell’acqua. I pomodorini andranno messi invece tagliati a pezzetti, assieme al basilico. Quando il sughetto sarà ristretto e la pasta scolata al dente si farà saltare il tutto in padella con una bella spolverata di pecorino grattugiato.

Se invece il vostro dilemma è quello di come cucinare le fave secche allora non potete non preparare le fave secche con la cicoria.

Fave e Cicoria

Fave e Cicoria sono probabilmente la preparazione più famosa di questo legume. I tempi di cottura delle fave in questa ricetta sono un po’ lunghi ma per il risultato finale ne vale senza ombra di dubbio la pena! Dopo un lungo ammollo infatti andranno cotte in padella con dell’alloro per  ben due ore, mentre la cicoria dovrà essere solo sbollentata per pochi minuti e quindi scolata. I due ingredienti vengono portati in tavola in un unico piatto, con un netto contrasto di colore.

Se avete sentito parlare invece delle “Fave dei Morti” e delle “Fave di Cacao” si stava parlando sicuramente di tutt’altro! Le fave dei morti sono infatti dei biscotti preparati con le mandorle che vengono offerti ai parenti defunti durante la notte tra l’1 ed il 2 novembre. Il nome nacque secondo la credenza romana che sosteneva ci fossero le anime dei morti all’interno delle fave e da qui ecco il collegamento. Ancora più lontane dal legume in questione sono le fave di cacao che altro non sono che i semi dei frutti dell’albero di cacao.

Come conservare le fave

Le fave fresche sono molto delicate e facilmente tendono allo sviluppo di muffe, riconoscibili con il color cioccolato direttamente sui baccelli, o di parassiti che generalmente le infestano nella fase di immagazzinamento. E’ consigliabile quindi conservare le fave in frigorifero non oltre i 2-3 giorni oppure, una volta rimossa la pellicina, fino a 6 mesi chiuse in un sacchetto per alimenti nel freezer. Discorso diverso è quello delle fave secche che possono essere conservate decisamente a lungo sgranate se sgranate.

 

 

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