La faraona (o gallina faraona) è un animale di razza aviaria che ha origine nell'Africa settentrionale, dove ancora oggi vive allo stato selvatico.
A quanto pare la faraona era già conosciuta e molto apprezzata ai tempi dei faraoni egizi (ecco da dove è nato il suo nome), prima di essere poi addomesticata dagli antichi romani.
La grandezza di questo animale è all’incirca come quella di un fagiano, o di un gallo adulto, ma il colore delle sue piume passa dal nero al grigio fino ad arrivare al turchiniccio, con delle piccole macchioline di colore bianco.
Nonostante si tratti di una razza nativa dell’Africa, come abbiamo detto prima, la faraona riesce a vivere in zone con climi decisamente differenti e per questo viene allevata senza alcuna difficoltà anche in Italia sia per il consumo delle sue uova che per quello della carne. La specie maggiormente destinata all’allevamento è quella meleagris (la faraona comune) ma esiste anche la cristata (la faraona con ciuffo) e la mitrata (la faraona mitrata).
Nella maggior parte dei casi la faraona viene acquistata già priva di interiora, piume, zampe e testa, sia in macelleria che al supermercato.
Qualora dovesse essere impiegata a pezzi, bisognerà utilizzare un trinciapollo o un coltello ben affilato, dividendo in primis le cosce dal tronco e successivamente tagliando in due parti quest’ultimo. Per finire andranno separate anche le sue ali.
Gli eventuali residui di piume, invece, bisognerà eliminarli passando la faraona sulla fiamma del gas e poi sciacquarla accuratamente.
La faraona può essere utilizzata in cucina per preparare ottimi primi piatti, sughi, secondi ed insalate. Si presta in linea generale a tutte quelle preparazioni che si è soliti fare con la carne di pollo, tacchino e fagiano.
La sua carne magra, considerata bianca seppur abbia un colore molto scuro, è maggiormente indicata per tutti coloro che seguono un regime alimentare ipocalorico grazie ai suoi pochissimi grassi (0,8% il petto e 1,7% la coscia) e le tante proteine.
Per quel che riguarda il sapore, invece, possiamo dire che ricorda molto quello della carne di fagiano, ma è sempre preferibile scegliere una faraona abbastanza giovane nel caso si debba farla arrosto perché una più adulta è meglio destinarla alle ricette in umido.
Vediamo ora assieme come cucinare la faraona:
Faraona al forno
Assicuratevi che la vostra faraona già pulita non abbia ancora residui di piume, quindi lavatela con acqua corrente e tamponatela per asciugarla. Al suo interno inserite ora rosmarino, timo, salvia e dell’aglio prima di legare le zampe con lo spago da cucina. Trasferitela in una teglia assieme a patate e cipolle e ricoprite tutta la sua superficie con un ulteriore trito di erbe aromatiche ed aglio. In ultimo aggiungete il sale ed irrorate con l’olio prima di cuocere a 180 °C per 20 minuti, sfumare con il vino bianco e poi procedere con la cottura per altri 40 minuti.
Consiglio: per evitare di far seccare troppo la carne, aggiungete un mestolo alla volta di brodo caldo.
Faraona arrosto
Pulite la faraona, nel caso non lo fosse già, quindi lavatela ed asciugatela tamponandola. Preparate la carne per la marinatura mettendola in una ciotola capiente ed aggiungendo olio, sale sciolto nel succo di limone, pepe, aglio tritato ed erbe aromatiche. Rigirate i pezzi di carne un paio di volte prima di ricoprire la ciotola, con un coperchio o della pellicola per alimenti, e di trasferirla per 1 ora in frigorifero. Durante questo tempo la carne andrà comunque rigirata di tanto in tanto per fare in modo che assorba la marinatura da entrambi i lati. Trascorso il tempo indicato riscaldate un po’ di olio in un tegame adatto al forno, rosolateci dentro la faraona ben sgocciolata ed aggiungete poi cipolla tritata, sale, pepe, alloro, vino e ricoprite con un foglio di alluminio. Fate cuocere quindi in forno già caldo a 180 °C per circa1 ora, rigirando di tanto in tanto la carne, e servite infine con il fondo di cottura.
Consiglio: mettete ulteriore vino, o acqua calda, nel caso la parte liquida si dovesse particolarmente seccare in cottura.
Faraona alla cacciatora
Fate rosolare in olio di oliva extravergine un trito di aglio, scalogno e pancetta assieme al rosmarino. Aggiungete la faraona, ben pulita, e fate rosolare anch’essa prima di mettere anche dei pomodori tagliati a filetto, sale, pepe. Fate cuocere quindi a fiamma dolce con coperchio per 1 ora e, rigirando di tanto in tanto, aggiungete anche del vino. Servite a fine cottura con il fondo di cottura.
Consiglio: se il vino non dovesse bastare per mantenere umida la carne, aggiungete un po’ di brodo già caldo.
Faraona ripiena al forno
Iniziate a rosolare una salsiccia sminuzzata in un po’ di burro. Amalgamatela, successivamente, con uovo sbattuto, latte caldo e parmigiano e pane grattugiati. Utilizzate l’impasto ottenuto per farcire la faraona, eviscerata e ben pulita, prima di ricucirla con del filo di cotone. A questo punto strofinate tutta la sua superficie con del sale e ricoprite con delle fettine di speck, quindi legate le zampe e le ali con dello spago da cucina. Ungete una teglia e trasferiteci dentro la faraona per cuocerla a 180 °C per circa 2 ore, bagnandola ogni tanto con vino bianco e brodo caldo.
Faraona in padella
Per la preparazione in padella fate riscaldare un po’ di olio prima di far rosolare la carne, a fiamma bassa, con rosmarino e salvia. Sfumate in seguito con il vino bianco ed aggiungete del brodo caldo per far cuocere circa 30 minuti.
Chiunque volesse conservare la faraona dovrà avvolgere la sua carne con della pellicola per alimenti e riporla in frigorifero dai 2 ai 3 giorni, oppure in freezer per un massimo di 2 mesi.